La casa madre di Letizia Muratori edito da Adelphi
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La casa madre

Editore:

Adelphi

Collana:
Fabula
Data di Pubblicazione:
28 maggio 2008
EAN:

9788845922879

ISBN:

8845922871

Pagine:
114
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama La casa madre

I giochi sono pericolosi quasi per definizione, ma a volte lo sono in un modo che alle definizioni si sottrae. Quando Irene riceve dall'America, nel suo bel cavolo di plastica, la bambola che aspettava, sa già che per quella creatura di stoffa vagamente orrifica dovrà essere, rispettando alla lettera le ferree regole imposte dalla fabbrica, una vera madre, così come vere madri già sono, o stanno per diventare, tutte le sue compagne di classe, al collegio del Sacro Cuore di Gesù. Quello che Irene ancora ignora è solo fino a che punto si spingerà la simulazione. Quanto a Luca, il protagonista del secondo racconto che compone questo libro, ha deciso che le giovanissime, esotiche abitanti della pineta dietro casa sua sono in realtà le Winx, e, sentendosi dire dalla più bella, Flora, quante monete dovrà sborsare per passare qualche minuto con lei, sa dove e come procurarsele. Ma ancora non sa in cosa esattamente consista il misterioso 'charmix' di quelle strane bambole. Benché separate nel tempo e nello spazio (la prima si svolge a Roma negli anni Ottanta, la seconda oggi, sul litorale del Lazio), le due storie di Letizia Muratori vanno considerate indivisibili. Lette in sequenza, si riveleranno infatti per ciò che sono: il copione di una commedia scalena e corrosiva, una storia quasi di fantasmi che costringe chi la legge a vedere il mondo adulto sempre e solo con gli occhi dei bambini - ma che per un singolarissimo gioco di sponda restituisce, di quel mondo, un'immagine che ferisce e persuade.

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3 di 5 su 2 recensioni

Tanto fumo e niente arrostoDi E. Ahmad-29 aprile 2012

Si leggono due racconti, protagonisti due giovani che vivono in epoche diverse e ci descrivono i loro passatempi. Molte buone intenzioni nell'esperimento di ri-entrare nel misterioso universo infantile, ma l'esito resta incerto, il gioco della doppia interpretazione della trama (bambini e adulti su scenari irrimediabilmente contrapposti) , diventa presto un clichè. Degno di molta stima il linguaggio freddo e conciso, che sembra alludere ad una crudeltà e ad una lontananza che restano però sullo sfondo.

Lascia un po' di amarezza dopo averlo lettoDi P. Mario-10 marzo 2012

Due racconti esili e un poco ripetitivi sull'irraggiungibile mondo dell'infanzia. Nel primo racconto, "La casa madre", il gioco è il sentimento di maternità suscitato da una bambola particolare, la cabbage. Un gioco comune a molte coetanee, che attraverso quel gioco si scambiano esperienze, punti di vista a confronto, a volte entrando in conflitto con il mondo reale che le circonda. Nel secondo racconto, "Il segreto", il gioco alberga decisamente nella fantasia del bambino: è il mondo della fantasy, popolato da castelli fatati, boschi, cavalieri, draghi e soprattutto fate. Anche qui il gioco finisce di scontrasi con i problemi posti dalla realtà. L'aspetto più sconvolgente di queste storie è che niente sconvolge, neanche il linguaggio quasi pilotato per convogliare il lettore verso una ambiguità costruita ad arte. Apprezzabile la sperimentazione, direi pure coraggiosa, ma per certi versi troppo tecnica.