A casa di Hitler. Ricordi della cameriera Anna

Nel lontano 1941 Anna Plaim, una ragazza austriaca allora ventenne, prese servizio come cameriera al Berghof, la residenza privata di Adolf Hitler nell'Obersalzberg, nelle Alpi bavaresi. Ora, a oltre sessant'anni di distanza, in queste pagine Anna Plaim narra al giornalista Kurt Kuch i giorni vissuti a diretto contatto con il Führer, con Eva Braun e con i gerarchi che si recavano in pellegrinaggio al Berghof per rendere omaggio al loro Signore e Padrone. Non si tratta solo di ricordi: durante la sua permanenza nella villa di Hitler, Anna Plaim scrisse ai genitori trentasette lettere, qui riportate, una sorta di diario di ciò che avveniva quasi giorno per giorno al Berghof, in apparenza solo una lussuosa residenza di montagna, in realtà un sinistro centro di potere per il Führer e una "gabbia dorata" per Eva Braun, la sua fedele e misconosciuta compagna. Queste preziose testimonianze gettano una luce nuova sulla vita privata di Hitler e sui suoi comportamenti nei confronti dei suoi più stretti collaboratori, ma soprattutto sul rapporto con Eva Braun. Licenziata in tronco da Bormann dopo aver scoperto che era di famiglia cattolica, una volta ritornata in Austria Anna Plaim fu testimone della disfatta dei nazisti e dell'arrivo dell'esercito russo. Anna Plaim, nata nel 1920 a Loosdorf, un piccolo centro della Bassa Austria, nel 1941 prestò servizio come cameriera al Berghof. Dopo la guerra si è sposata e da allora si è occupata solo della sua famiglia. Kurt Kuch, giornalista e scrittore austriaco, scrive sul settimanale "News".