La casa in collina di Cesare Pavese edito da Einaudi

La casa in collina

Editore:

Einaudi

Collana:
Super ET
Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
9 maggio 2008
EAN:

9788806193706

ISBN:

8806193708

Pagine:
172
Formato:
brossura
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Trama La casa in collina

La storia di una solitudine individuale di fronte all'impegno civile e storico; la contraddizione da risolvere tra vita in campagna e vita in città, nel caos della guerra; il superamento dell'egoismo attraverso la scoperta che ogni caduto somiglia a chi resta e gliene chiede ragione. "Ora che ho visto cos'è la guerra civile, so che tutti, se un giorno finisse, dovrebbero chiedersi: "E dei caduti che facciamo? Perché sono morti?" Io non saprei cosa rispondere. Non adesso almeno. Né mi pare che gli altri lo sappiano. Forse lo sanno unicamente i morti, e soltanto per loro la guerra è finita davvero". La grande intuizione delle ultime pagine de "La casa in collina" sarà ripresa e portata alle estreme conseguenze artistiche e morali nell'altro grande libro di Cesare Pavese, "La luna e i falò".

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 8 recensioni

Il personaggio più riuscitoDi C. Gloria-21 febbraio 2017

Cate è, a mio avviso, il personaggio più riuscito di Pavese. Forte, determinata, incontrovertibilmente bella. Ci si innamora di Cate e della sua personalità due volte. Per mezzo dello sguardo di Corrado, e per le parole di Pavese. Un libro incredibile, con una morale forte, in cui i caduti lasciano il posto ai vivi. Uno dei libri più belli.

PesanteDi P. Monica-11 febbraio 2017

Ho dovuto leggere due volte questo libro per le superiori e l'ho trovato entrambe le volte piuttosto pesante e noioso. Troppe descrizioni e digressioni, poca azione. Riconosco però l'abilità letteraria dell'autore e il magistrale simbolismo.

Libro famoso, ma niente di piùDi B. Valentina-29 giugno 2015

Pavese è uno dei più grandi autori che parlano della seconda guerra mondiale portando testimonianze tangibili di una realtà così lontana eppure così vicina. Purtroppo, però, questo libro ha deluso le mie aspettative. Il romanzo si presenta fin dall'inizio noioso, senza una trama avvincente o episodi di grande coinvolgimento. Il protagonista, fuggito dai bombardamenti a Torino, si rifugia in una casa in collina, dalla quale osserva la città e il bosco, unico elemento che gli porta conforto la sera. Da questo momento la vicenda cerca di movimentarsi con un susseguirsi d'incontri e tragedie, ma nulla di più. Mi stato consigliato anche "La luna e i falò", e gli darò una possibilità.

La guerra vista da fuoriDi M. Andrea-25 febbraio 2011

Solitudine e indecisione albergano nell'animo del protagonista mentre si muove sulle colline Piemontesi cercando di sfuggire alla guerra o almeno di sopravvivere ad essa. La narrazione è a tratti lenta e può risultare pesante da sopportare ma il libro si riscatta sempre, almeno nei contenuti.

Da leggereDi L. Marisa-20 febbraio 2011

Altro libro di Pavese che capita nelle mie grinfie, forse non il migliore di quelli che mi è capitato di leggere ma comunque interessante. Una lettura matura e di coscienza, ben scritta e decisamente scorrevole. Un libro che mi rendo conto può anche non piacere, ma a mio parere comunque da leggere.

La casa in collinaDi O. Paolo-30 ottobre 2010

ennesima rilettura e inevitabile il confronto con il fenoglio da poco riletto, anch'esso. ancora la guerra, ancora la resistenza, ancora il piemonte, ancora le colline. la casa in collina e il partigiano johnny sono due romanzi distantissimi, eppure praticamente complementari. da una parte c'è la langa e il monferrato, dall'altra c'è la collina torinese, che da superga declina fino a chieri passando per pino. da una parte c'è l'eroismo inevitabile e macchiato di greco stoicismo di johnny, dall'altra un sentimento molto meno nobile ma non per questo non meritevole di essere analizzato a fondo, la codardia di corrado. da una parte l'epopea di chi aveva deciso da che parte stare, dall'altra le vicende di chi aveva deciso di non stare da nessuna parte. da una parte c'è il sanguigno coinvolgimento di fenoglio, dall'altra l'apparentemente distacco dell'editor pavese. potrei continuare all'infinito, o quasi. e ancora non renderei merito a due romanzi semplicemente enormi.