I cari estinti. Faccia a faccia con quarant'anni di politica italiana di Giampaolo Pansa edito da Rizzoli
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I cari estinti. Faccia a faccia con quarant'anni di politica italiana

Editore:

Rizzoli

Collana:
BUR BUR Big
Data di Pubblicazione:
9 febbraio 2011
EAN:

9788817046053

ISBN:

8817046051

Pagine:
514
Formato:
brossura
Argomenti:
Leader politici e leadership, Storia d'Italia
Acquistabile con la

Descrizione I cari estinti. Faccia a faccia con quarant'anni di politica italiana

Il pio Rumor, l'irriducibile Fanfani, l'enigmatico Moro, l'eterno Andreotti, l'aggressivo De Mita, il monacale Berlinguer, l'ardimentoso Craxi, il tenace Almirante, l'ambizioso Spadolini. Giampaolo Pansa rimette sulla scena alcuni dei protagonisti che dal 1948 al 1989 hanno guidato l'Italia, ripercorrendo il loro tempo: il caos delle correnti, l'alterigia dei ras locali, il cancro della mafia, le bombe del terrorismo, il sequestro Moro, la loggia P2, la guerra tra comunisti e socialisti. Un vasto affresco dedicato all'Italia che non c'è più, una rievocazione accurata e personale di un'epoca storica dibattuta e controversa che continua a influenzare la politica di oggi.

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5 di 5 su 2 recensioni

Interessante e attualeDi c. angela-26 agosto 2010

In questo testo, G. Pansa disegna un affresco dei leader politici della Prima Repubblica e li confronta con quelli di oggi: passioni e battaglie politiche, trame e contrasti. Alla fine del libro ci si chiede: si stava meglio quando si stava peggio?

I VERI CARI ESTINTIDi j. rinaldo-1 luglio 2010

Scrive Pansa nell'incipit dedicato ai lettori: "Chi sono i cari estinti? Sono il pio Rumor, l'irriducibile Fanfani, l'enigmatico Moro, l'eterno Andreotti, l'aggressivo De Mita, il monacale Berlinguer, il tenace Almirante, l'ambizioso Spadolini. Insomma, i superbig che hanno imperato nella Prima Repubblica, quella che va dal 1946 al 1992, poi perita nel terremoto di Tangentopoli. Noi, cittadini senza potere, siamo in qualche modo loro orfani... Gli orfani della Prima Repubblica sono davvero tanti. Milioni di italiani. Quelli che erano ragazzi quando i cari estinti cominciarono a stare sul campo del potere politico. E ci rimasero per quasi mezzo secolo."…” Però, dico io, quei superbig nel mezzo secolo che stettero sul campo del potere politico realizzarono scientemente la "damnatio memoriae" degli esuli dalla Venezia Giulia, dall’Istria, da Fiume, dalla Dalmazia. Cioè azzerarono ogni notizia sull'esistenza e la storia dei veri e definitivi 350.000 cari estinti vissuti nella "loro" Prima Repubblica e poi decorati con una medaglia al Ricordo che risulta del tutto incomprensibile alla quasi totalità degli italiani, come dichiara ufficialmente la statistica dei temi della maturità 2010, fra i quali per la prima volta compare quello sulle foibe scelto solo da sei studenti su mille. Ora, se gli italiani restano orfani di quei personaggi che hanno affossato, assieme agli esuli, tante verità sulla loro storia recente, in realtà essi non perdono nulla, anzi, forse cominceranno a recuperarne qualcosa. Invece noi ultimi esuli, o figli o nipoti degli esuli stessi, grazie a quei medesimi personaggi abbiamo perso, con le radici, tutto. Perciò, aver percorso l'esistenza da dimenticati transfughi dalle natìe terre adriatiche. Aver osservato il frutto marcio corrompere, cesto dopo cesto, perfino le radici dell'albero dell’esilio ritenuto, ai tempi dell'entusiasmo e delle generose speranze, ultimo santuario di idealità civili e immune da contagi. Osservare oggi l'agonia del proprio popolo in silenzioso cammino verso il proprio passato azzerato, ci dia almeno licenza di immaginare quei superbig, dal nostro punto vista, nella livida luce dell'albero dell'Iscariota. Rinaldo Jurcovich esule da Zara