Caos a Qasrabad di Eugenio Saguatti edito da Alacrán

Caos a Qasrabad

Editore:

Alacrán

Collana:
4you
Data di Pubblicazione:
25 marzo 2010
EAN:

9788863610161

ISBN:

8863610169

Pagine:
302
Formato:
rilegato
Acquistabile con la

Trama Caos a Qasrabad

Nella città di Qasrabad quattro giovani studenti sono stati uccisi con un terribile rituale negromantico. L'elfo chierico Wakancha, mandato a indagare, si illude di poterne venire a capo con un paio di incantesimi, per tornare quanto prima alle sue attività di ricercatore-etnologo. Le magie però non funzionano: qualcuno ha disposto potentissimi contro-incantesimi. Invece di dare forfait, il chierico deciderà di rimanere e tentare strade nuove: per la prima volta nella sua lunga esistenza gli toccherà ragionare e cercare la soluzione usando la logica. Una serie di circostanze e personaggi controversi (i Verificanti, sinistro ordine di monaci; Basibozuk, sceriffo indolente; Vahhab, fanatico religioso...) faranno sì che Wakancha si ritrovi a indagare da solo, senza potersi fidare di nessuno, avventurandosi in mondi paralleli e dimensioni altre, fino a che il mistero si scioglierà e dalle macerie di una lunga catena di drammatici eventi emergeranno, ora in modo inequivocabile, i veri amici e alleati del protagonista.

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4 di 5 su 3 recensioni

Caos a QasrabadDi g. marco-5 luglio 2011

Da lettore accanito di fantasy non posso non fare i miei complimenti all'autore, i dialoghi che sono talora spassosissimi, le esternazioni anch'esse molto colorite, il giro di giostra perenne della trama; pensi di aver finalmente chiarito qualcosa e oplà è nuovamente tutto sottosopra, con questo libro ho impiegato alcune clessidre molto piacevoli. A parte queste note amene la cosa che più mi ha colpito è il parallelo tra la politica attuale e la suddivisione delle religioni di Qasrabad, neutrali, caotici, legali, verificanti, ogni lettore troverà i suoi personali collegamenti. Un parallelo lieve, ironico, dissacratore, sarcastico e molto, ma molto attinente, almeno io l'ho visto così.

Sono rimasta colpitaDi l. antonella-28 marzo 2011

Come prima esperienza di lettura fantasythriller devo dire che sono rimasta piacevolmente colpita. Saguatti è riuscito a tenermi incollata, per quanto possibile e compatibilmente con gli impegni quotidiani, fino all'ultima pagina. Ho trovato il romanzo più thriller che fantasy; i personaggi sono tutti di fantasia, non mancano infatti elfi, troll e draghi e l'atmosfera e quella fantastica della Magia, con le sue correnti religiose: i Neutrali, i Caotici, i Legali e i Verificanti. Ma quello che prende nella trama è il giallo: l'uccisione di diversi ragazzi "umani" che frequentano la Scuola di Magia di Qasrabad. L'atmosfera ricorda un po' quella medievale del "Nome della Rosa" e Wakancha ricorda il frate Guglielmo da Baskerville; a lui Isvar, suo maestro, ha affidato il compito di trovare il colpevole ed il movente dei delitti. Il fatto è che i colpevoli cambiano continuamente, ogni ragionamento e deduzione fatta da Wakancha ha una sua logica e dici: "E' lui il colpevole", invece no, cambia la prospettiva, cambia il ragionamento e cambia anche il colpevole; e così fino alla fine che ovviamente non sto a dire, altrimenti toglierei il gusto alla lettura di questo piacevolissimo libro, tutto italiano. L'autore è riuscito a caratterizzare bene i personaggi, alcuni di loro sono davvero goderecci, anche se hanno nomi quasi impronunciabili: Ocanpaza, con la sua mania di usare l'intercalare "Nah Ka", che tradotto significa "Dunque, dunque"; il goblin Ugluk, che parla una lingua tutta sua; lo sceriffo Basibozuk, lo scolarca Vahhab e la bella elfa del mare Susweca. Spero di poter leggere in un futuro prossimo un'altra bella avventura dell'investigatore elfo Wakancha!

Caos a QasrabadDi S. Lucia-9 novembre 2010

Nah Ka, un plauso all'autore per l'originalità della storia, i dialoghi che sono talora spassosissimi, le esternazioni anch'esse molto colorite, il giro di giostra perenne della trama; pensi di aver finalmente chiarito qualcosa e oplà è nuovamente tutto sottosopra, con questo libro ho impiegato alcune clessidre molto piacevoli. A parte queste note amene la cosa che più mi ha colpito è il parallelo tra la politica attuale e la suddivisione delle religioni di Qasrabad, neutrali, caotici, legali, verificanti, ogni lettore troverà i suoi personali collegamenti. Un parallelo lieve, ironico, dissacratore, sarcastico e molto, ma molto attinente, almeno io l'ho visto così.