Candido di Voltaire edito da Barbera

Candido

Editore:

Barbera

Traduttore:
Campi R.
Data di Pubblicazione:
3 giugno 2010
EAN:

9788878993341

ISBN:

8878993344

Pagine:
180
Formato:
rilegato
Acquistabile con la

Trama Candido

I secoli e la gloria non attenuano la sorpresa che Candido continua a suscitare in ogni lettore: in questo breve e affollato romanzo, l'inquietudine metafisica dinanzi all'inspiegabile presenza del male nel mondo si risolve in una farsa grottesca e crudele; ma Voltaire ha saputo, nello stesso tempo, trasformare questa farsa in una parabola universale sulla miseria e sulla grandezza dell'uomo. Voltaire non fornisce risposte che pretendano di essere risolutive: la girandola di avventure, sciagure, improvvise fortune e delusioni nella quale sono coinvolti i personaggi di Candido sembra dimostrare, anzi, che ogni tentativo di rispondere è vano. Quello che, però, per Voltaire non è vano, e ogni pagina di Candido lo dimostra in maniera luminosa, è la forza dell'intelligenza, dell'arguzia e dell'ironia. E se questa non basta per trovare una soluzione, costituisce incontestabilmente la sola risorsa concessa agli uomini per far fronte alla realtà. Voltaire scrisse che "lo spirito è una festa offerta al pensiero": Candido è la festa che Voltaire ha offerto a se stesso e si suoi lettori.

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3 di 5 su 13 recensioni

Candido o l'ottimismoDi G. Paola-23 maggio 2012

Il titolo dell'opera deriva dal nome del protagonista, Candido per l'appunto, e dal suo inspiegabile ottimismo, che trova costantemente e sempre nella vita, nonostante gli eventi burrascosi che la caratterizzano, avventure e sciagure in un vortice continuo. In un libro di ridotte dimensioni, a cui si contrappone un grande valore, la penna di Voiltare ha portato alla luce tutte le contraddizioni della società. Un romanzo tragicomico in cui il celebre pensatore prende in giro la vita umana, smontando il pensiero di un altro filosofo famoso, Liebniz, per cui si vivrebbe nei migliori dei mondi possibili.

CandidoDi N. Luca-11 maggio 2012

Solitamente, quando si pensa a Voltaire lo si collega all'illuminismo francese considerandolo esclusivamente come un filosofo, dimenticandosi che ha scritto anche molte opere teatrali e romanzi. Questo "Candido" è un romanzo a dir poco brillante, molto feroce e dissacrante contro certe tendenze positivist; merita d'essere letto per la sagacia della narrazione.

Feroce ironia. Di s. veronica-23 agosto 2011

Quest'opera è a mio parere un piacevole esempio di un'ironica polemica. Lo sfortunato Candido è soggetto alle più varie disavventure e si aggrappa all'idea che ciò che succede sia giustificato dalla tesi che questo è il migliore dei mondi possibili. Un romanzo in cui Leibniz e la sua filosofia vengono messi faccia a faccia con la realtà in un continuo evolversi di faccende divertenti e disperate.

CandidoDi p. simone-9 luglio 2011

Forse l'opera più famosa scaturita dalla penna di Voltaire, il "Candido" rappresenta l'archetipo del romanzo filosofico: ovvero un testo che sotto le spoglie del romanzo si propone di dare un insegnamento etico o morale. In particolare il "Candido", divenuto ormai un classico della letteratura europea, si caratterizza per la scorrevolezza, il ritmo incalzante e l'ironia che sempre ha contraddistinto Voltaire.

Fine e intelligenteDi C. Salvatore-13 aprile 2011

Sebbene brevissimo e leggerissimo da leggere (in un paio d'ore è già andato) questo libro pesa come un macigno, un opera grandissima, degna di una mente fine e intelligente come quella di Voltaire, capace di far riflettere senza far annoiare un secondo il lettore.

CandidoDi A. Marie-12 aprile 2011

Non fatevi ingannare dalle dimensioni ridotte, questo libro è immenso. I filosofi, oggi, non sanno "raccontare" il loro pensiero, sono forse troppo presi dall'Accademia (o accademia) per preoccuparsi della platea dei loro lettori. Forse è un vizio antico - Spinoza o Leibniz non me li vedo a raccontarci qualcosa del loro pensiero - ma qualche eccezione c'è stata, prendiamo Platone, ma anche questo Voltaire. Che dire: rocambolesca parabola in cui vengono smontate, una ad una, tante piccole o grandissime illusioni, prima fra tutte quella di vivere "nel migliore dei mondi possibili", con veleno nella coda, perchè l'idea che il meglio, nella vita, possa essere "coltivare il proprio orticello", rende molto la sensazione dell'orrore che si nasconde dietro l'apparenza, dietro il quotidiano, dietro l'individuo che separa sè dal resto della vita.