Candido ovvero Un sogno fatto in Sicilia di Leonardo Sciascia edito da Adelphi

Candido ovvero Un sogno fatto in Sicilia

Editore:

Adelphi

Collana:
Gli Adelphi
Data di Pubblicazione:
23 marzo 2005
EAN:

9788845919619

ISBN:

8845919617

Pagine:
133
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Candido ovvero Un sogno fatto in Sicilia

Candido Munafò nasce in una grotta della Sicilia la notte dello sbarco degli americani, nel 1943. E questo romanzo ci fa seguire le vicende della sua vita sino al 1977 in una serie di capitoletti che rimandano a quelli del Candide di Voltaire. La forma del conte philosophique, particolarmente congeniale a Sciascia, gli permette di prendere la giusta distanza - e dà un passo leggero, aereo a questo libro, che per altro è forse il più intimo e segreto fra tutti i suoi romanzi. "Le cose sono sempre semplici" mormora talvolta Candido. E sarà appunto il suo desiderio di nominare le cose con il loro nome a procurargli varie disavventure. Questo giovane mite, testardo e riflessivo finisce per apparire, agli occhi del mondo, come un "piccolo mostro".

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4 di 5 su 7 recensioni

Un alieno sinceroDi S. Paolo-8 settembre 2012

Grazie alla prof della figlia per avermi fatto ritornare a Sciascia, autore padre della letteratura siciliana contemporanea. Candido: un alieno sincero che non concepisce non solo le falsità ma nemmeno i compromessi del mondo comune. Un alieno che viene impiegato dall'Autore per stanare le contraddizioni delle due chiese dell'Italia del dopoguerra, quella cattolica e quella comunista. Un peccato che il romanzo non sia aggiornato alla seconda repubblica.

Un bel romanzo ambientato in SiciliaDi C. Fabio-8 marzo 2012

Felice ripresa del "Candide" di Voltaire, racconta la vicenda di un bambino "nato imparato", di un uomo destinato a rimanere sempre "candido" ed eterno adolescente nell'animo; non potrà mai integrarsi nel mondo degli adulti, fatto di menzogna e delle vuote convenzioni della politica, della religione, della ricchezza. Troverà allora rifugio nella letteratura, rifugiandosi infine nella città letteraria per eccellenza: Parigi.

Candido ovvero Un sogno fatto in SiciliaDi L. Giuseppe-26 settembre 2011

Considerata a torto come un'opera minore, quasi da divertimento personale, dell'ultimo Sciascia la vicenda di Candido nato nel 1943 in una grotta siciliana mentre gli americani stanno sbarcando, è la storia di un vero e proprio eretico, di un individuo la cui rettitudine è talmente connaturata da respingere ogni compromesso, da rifiutare qualsiasi forma di ipocrisia, al punto di risultare dirompente non solo per l'assetto familiare, ma anche per quello sociale. E' talmente diverso, talmente cristallino e alieno dal più piccolo gioco d'interesse da costituire una vera e propria mina vagante che dove passa lascia il segno, una sorta di morbo di cui una società imbastardita da connivenze, interessi particolari e lotte di potere ha più che un vero e proprio timore, ha il terrore, tanto da considerarlo un mostro. Ma Candido non esisterebbe se non ci fosse la presenza di un uomo tormentato da tale situazione, che è cosciente dei difetti macroscopici della società, ma che è costretto ad accettarli, quasi che questo mondo fosse il migliore di quelli possibili. E' il suo istitutore, Don Antonio Lepanto, prete che verrà espulso, verrà insomma spretato, e che per forza di cose deve approdare a un'altra chiesa, cioè il Partito Comunista, dove, pur accorgendosi di tutte le contraddizioni nefaste, rimarrà, perché al di fuori di questa struttura per lui non c'è salvezza. Candido è talmente immune da secoli di irreggimentazione dell'umanità che non è comunista ideologicamente, bensì naturalmente, tanto che non concepisce che possa esistere la proprietà e lui stesso, che per eredità di terreni ne ha tanti, cerca in tutti i modi di liberarsene per darli ai contadini, proposito che, avanzato nella sede del partito comunista, viene prontamente ostacolato. Il ragazzo, ormai maggiorenne, finirà per abbandonare le ideologie strutturate e burocratizzate dall'uomo per tornare all'aspirazione naturale, all'anarchia. Questa sarà una strada non breve, con una meta irraggiungibile, ma lui, lasciata prima la Sicilia e poi il Piemonte, oltrepassa le Alpi e va nella città della rivoluzione, dove tutto è possibile, anche coltivare la speranza. Sarà così che a Parigi incontrerà la madre che in pratica non vedeva da quando era infante e che vorrebbe portarlo con sé in America, dove vive da tanto tempo. Candido Munafò, però, declina e le risponde: " Qui si sente che qualcosa sta per finire e qualcosa sta per cominciare: mi piace vedere quel che deve finire " e Don Antonio Lepanto, che è presente, conferma "Hai ragione, è vero: qui si sente che qualcosa sta per finire, ed è bello... Da noi non finisce niente, non finisce mai niente... ". Di tutti i romanzi di Sciascia questo è senz'altro quello che preferisco, sincero, a tratti anche commovente, per nulla greve, ha la magia di un sogno, appunto di un sogno fatto in Sicilia.

CHE BELLODi M. Carlo-14 maggio 2011

È sempre bello leggere Sciascia. Con la sua prosa attenta e scorrevole ci presenta il nuovo Candido, personaggio che sfugge ad ogni convenzione. Il Candido di Sciascia, come d'altronde quello di Voltaire, rappresenta in fondo le aspirazioni del filosofo, a cui, come tale, tutti aspiriamo, ma da cui tutti ci allontaniamo, per attrazione da parte del conformismo. Anche questa volta il filosofo saggio avrà la meglio, ma solo nella favola.

Candido ovvero Un sogno fatto in SiciliaDi S. Armando-11 novembre 2010

Il volteriano protagonista e' un giovane tranquillo, riflessivo, semplice, come potrebbe non esserlo con quel nome. La sua limpidezza morale e' pero' fonte di una serie di vicissitudini, nell'Italia delle contraddizioni, dei voltagabbana e degli approfittatori... Lieve

noiosoDi S. Alessio-5 novembre 2010

Aver letto questo romanzo perché imposto non mi è stato d'aiuto. Non ho trovato affatto vicina o coinvolgente la storia di un ragazzetto, tale Candido Munafò, che nella strada per diventare uomo passa con estrema facilità dalla parte del lavoratore mediocre a quella del 'politicante' mediocre, del proprietario mediocre, dell'amante mediocre.. No, non mi ha appassionato.