La caduta

Il romanzo racconta la storia di Rita Riboldi, insegnante di lettere che a seguito di una caduta decide di fregarsene del giudizio degli altri e di abbandonarsi a se stessa, a un linguaggio colorito e indecoroso che mai prima avrebbe usato, a una serie di esperienze che mai prima avrebbe osato provare. Un viaggio sul binario della vita in cui Rita prima si mette al volante per poi lasciarsi guidare.

Immaginate, in una giornata come tante, di cadere davanti ad altre persone mentre svolgete il vostro lavoro. Poco male, direte voi: ci si rialza e via. Oppure, ed è quello che succede a Rita Riboldi, l'indimenticabile protagonista di questo romanzo, all'improvviso e senza una (apparente) ragione precisa, la vostra intera esistenza si scardina. Cambiano drasticamente le abitudini, il linguaggio, il modo di pensare: Rita stenta a riconoscersi e si ritrova repentinamente proiettata in un nuovo universo dove certezze e maschere abitualmente indossate per la quotidiana sopravvivenza vanno in frantumi una dopo l'altra, lasciandola in balia di stranezze sempre più al limite della follia. Inizia così un viaggio allucinante, e al tempo stesso estremamente divertente, verso una possibile, dolorosa ma (forse) necessaria metamorfosi. Con una scrittura gradevole, fresca, a tratti frizzante a tratti riflessiva, l'autore tesse una trama non complicata ma che supporta in maniera ottimale questo tipo di romanzo psicologico, costellato, oltre alla protagonista, da numerosi personaggi ritratti nella loro profonda e "disumana" umanità. Assolutamente da leggere!