Descrizione Sul buono e sul cattivo uso dei bronzi di Riace
I Bronzi scoperti nel 1972 al largo delle coste della Calabria rappresentano un esempio nobile e sublime di quel "saccheggio del passato" che si svolge sotto i nostri occhi e di cui siamo non solo spettatori, ma sempre più spesso anche attori e inconsapevoli protagonisti. Dopo i fumetti, le pubblicità e gli spot turistici, il successo mediatico dei Bronzi richiede di essere guardato da una nuova prospettiva. I saggi raccolti in questo volume mescolano l'ironia e le amare riflessioni su un caso di studio esemplare, proponendo qualche suggerimento sulla strada da seguire per valorizzare le due celebri statue, rarissimi originali greci in bronzo del V secolo a.C., vanto del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria. Il primo cattivo uso dei Bronzi di Riace è stato fatto dagli archeologi, che si sono mostrati riluttanti a dialogare con un pubblico desideroso di condividere le conoscenze che sono proprie degli specialisti della grande arte antica. Altrettanto grave appare poi il fallimento delle istituzioni nazionali e locali, che a lungo sono state incapaci di scelte coraggiose e si sono dimostrate invece pronte a sfruttare la "fama" dei Bronzi per scopi spesso discutibili.
Recensioni degli utenti
Bronzi dei paesi tuoi-29 marzo 2018
Una raccolta di saggi introdotti dai testi di Paoletti e Settis che aiutano a farci capire come il destino di un'opera - in questo caso dei due famosissimi bronzi - dipenda non tanto dalle risorse impiegate (o sprecate) ma da quella visione aperta, democratica e popolare di valorizzare un bene con competenza e serietà affinché non venga trattato come qualcosa di esclusivo o per fini spesso discutibili.