Il buio oltre lo schermo. Gli archetipi del cinema di paura
- Editore:
Zephyro Edizioni
- Collana:
- Film & psiche
- A cura di:
- B. Lami
- Data di Pubblicazione:
- 23 giugno 2005
- EAN:
9788883890222
- ISBN:
8883890221
- Pagine:
- 184
- Formato:
- brossura
Descrizione Il buio oltre lo schermo. Gli archetipi del cinema di paura
Il volume indaga il profondo legame tra psicoanalisi e cinema, mostrando come il cinema possa essere un mezzo fortemente rappresentativo delle paure e degli stati d'animo del singolo e della collettività e analizzando, da un punto di vista psicologico-psicoanalitico, ma anche da quello più strettamente visivo, le motivazioni profonde dello scaturire del sentimento della paura e dell'orrore. Dopo aver preso in esame le principali figure nel cinema horror e aver esplorato i diversi aspetti che ne motivano l'enorme presa sul pubblico, il libro mostra la serietà con cui questa "moderna forma d'arte" riesca a farsi portavoce di uno dei sentimenti e degli stati d'animo più complessi dell'essere umano: la paura.
Recensioni degli utenti
Il buio oltre lo schermo. -7 luglio 2011
Ricerca forzata e incredibilmente piatta sulla mente umana, che vorrebbe indagare il mondo della cinematografia di paura e finisce per disperdersi nelle premesse, affrontando il tema centrale in modo molto superficiale. Per di più, molti dei titoli citati non fanno parte del filone horror, su stessa ammissione dell'autore: e allora perchè occuparsene ampiamente, lasciando a pellicole attinenti poche righe? Il tono di questa opera è quello di una tesi di laurea, e neanche delle più riuscite: pedissequa, con poche fonti esaurienti, scarso approfondimento e assai più scarsa originalità nell'affrontare la tematica. Restano per altro fuori dall'analisi molti film e registi importanti, e nel complesso il risultato è assai insoddisfacente.
Il buio oltre lo schermo-7 aprile 2011
Concedetegli una seconda occasione, anche se vi ha fatto una cattiva prima impressione. Indagine mediocre e forzatamente soscio-psico-analitica che vorrebbe indagare il mondo della cinematografia di paura e finisce per disperdersi nelle premesse, affrontando il tema centrale in modo molto superficiale. Per di più, molti dei titoli citati non fanno parte del filone horror, su stessa ammissione dell'autore: e allora perchè occuparsene ampiamente, lasciando a pellicole attinenti poche righe? Il tono di questa opera è quello di una tesi di laurea, e neanche delle più riuscite: pedissequa, con poche fonti esaurienti, scarso approfondimento e assai più scarsa originalità nell'affrontare la tematica. Restano per altro fuori dall'analisi molti film e registi importanti, e nel complesso il risultato è assai insoddisfacente.