Breve storia delle Chiese cattoliche orientali
- Editore:
Terra Santa
- Collana:
- Ekklesia
- Data di Pubblicazione:
- 1 ottobre 2010
- EAN:
9788862400961
- ISBN:
8862400969
- Pagine:
- 220
- Formato:
- brossura
Descrizione Breve storia delle Chiese cattoliche orientali
Per aiutare a conoscere la complessa realtà delle Chiese cattoliche orientali, le Edizioni Terra Santa propongono questo volume di taglio divulgativo, ma molto accurato e preciso nel fornire riferimenti storici e culturali. Il Sinodo dei Vescovi del Medio Oriente che si è tenuto a Roma nel 2010 ha riportato all'attenzione la realtà multiforme e variegata della Chiesa mediorientale, ricca di comunità e denominazioni, le cui peculiarità e differenze, però, sfuggono ai più. Per questo il libro affronta anzitutto le cause che hanno portato alle divisioni tra cristiani, per passare poi all'analisi delle diverse denominazioni cattoliche orientali: maronita, greco-melchita, copta, etiopica, armena, caldea, sira, siro-malabarese e siro-malankarese. L'opera è un aiuto destinato a chi vuole saperne di più sulla storia e sulle tradizioni delle Chiese cattoliche in Medio Oriente.
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Recensioni degli utenti
Storia delle gerarchie e non delle liturgie-16 ottobre 2011
L'opera è densa come il catrame, per quanto è zeppa di date e nomi. Il testo risulta, comunque, sempre scorrevole, per quanto la sua lettura richiede una continua concentrazione, per non perdere il filo del discorso, che alla lunga può essere stancante. Questo libro è sì un compendio, ma la ricchezza dei suoi dati lo fa quasi apparire come un'esposizione storica completa della cristianità orientale. Unica nota stonata sono i due capitoli sulle Chiese siriache, che risultano un po' caotici e lacunosi. Ma, a nostro avviso, vi sono due mancanze rilevanti: la prima è la mancata trattazione delle Chiese di rito bizantino, che l'autore ha volutamente escludere; la seconda è l'assenza di una storia dei riti orientali oltreché del sistema gerarchico di queste Chiese. Chi volesse capire le differenze teologiche e liturgiche degli Orientali rispetto ai Latini, rimarrebbe certamente molto deluso, non trovandosene, in quest'opera, la ben che minima traccia.
