Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini di Fabrizio Gatti edito da Rizzoli

Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini

Editore:

Rizzoli

Collana:
BUR 24/7
Edizione:
1
Data di Pubblicazione:
14 maggio 2008
EAN:

9788817023450

ISBN:

8817023450

Pagine:
492
Formato:
brossura
Argomento:
Reportage e raccolte giornalistiche
Acquistabile con la

Descrizione Bilal. Viaggiare, lavorare, morire da clandestini

"Bilal" è un'avventura contemporanea attraverso i deserti e il mare, dall'Africa all'Europa, dalle bidonville al mercato dei nuovi schiavi, vissuta in prima persona dall'autore. Fabrizio Gatti ha attraversato il Sahara sui camion e si è fatto arrestare come immigrato clandestino per raccontare gli atti eroici e le tragedie che accompagnano i protagonisti di una conquista incompiuta.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 2 recensioni

Sempre schiavi, ancora oggiDi B. Chiara-7 novembre 2010

Agghiacciante, tremendo, incredibile, ti da uno spaccato sulla vita degli immigrati pazzesca. La schiavitù è ancora molto e fortemente presente, incredibile nel 2010. Anche in Italia.Dovrebbero leggerlo tutti. Non è sempre scorrevole ma chiaro nella narrazione.

Assolutamente da leggereDi f. sara-8 luglio 2010

Non posso far altro che consigliarlo caldamente e invito chiunque lo legga a suggerirlo a sua volta a qualcun altro soprattutto a chi non sa far altro che riempirsi la bocca di sicurezza, di lotta all'immigrazione... E' un libro tosto, E' un bellissimo libro, che fa luce si cosa ci sta dietro le immigrazioni clandestine, ma soprattutto è un libro che parla di sogni, di coraggio, di aspettative, di desideri, di sofferenze.Insomma di persone. E' il racconto del viaggio che Fabrizio Gatti fa a partire da Dakar per arrivare a Lampedusa come clandestino, passando per il deserto del Niger e della Libia nei camion che trasportano uomini, donne e bambini africani verso quella che per loro è una via d'uscita dalla povertà ma che per molti è solo una fine tragica e disumana. Devo dire che leggerlo non è una passeggiata, mette davanti agli occhi la crudeltà, la bassezza, l'ignoranza degli uomini opposti al coraggio, alla dignità di altri che sfortunatamente vengono in Italia pensando di trovare un paese civile e invece trovano solo sfruttamento, maltrattamenti e condizioni di vita al limite dell'umanità.