La bibliotecaria. La vera storia di Marta la tarma di Claudio Ciccarone edito da Fanucci

La bibliotecaria. La vera storia di Marta la tarma

Editore:

Fanucci

Data di Pubblicazione:
2 luglio 2008
EAN:

9788834714423

ISBN:

8834714423

Pagine:
192
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Trama La bibliotecaria. La vera storia di Marta la tarma

Marta è una tarma che divora libri, si ciba di cultura e vive a Napoli nella libreria di Claudio, il "Leggilibri". È curiosa, sensibile, profonda e ama giocare con la fantasia immaginando un mondo tutto suo dove ogni cosa è un sogno. E così, tra un Piccolo principe narrato nelle Cronache marziane e Moby Dick che adora nuotare in un Oceano mare sotto una Eva luna alta nel cielo, si ritrova a volare Sulle ali delle aquile sotto lo sguardo indagatore di Sherlock Holmes. Ma a un tratto il sogno svanisce e Marta è costretta ad affrontare il mondo esterno e a cominciare così un Viaggio al termine della notte, dove incontrerà la madre perduta e scoprirà il sapore amaro della vita. Un romanzo che parla di ecologia, cultura, storia e Napoli, una travolgente avventura in un mondo di insetti. Una storia di emozioni che vivono e animano i cuori di noi umani, come i libri ci hanno sempre insegnato.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

La bibliotecariaDi G. Valeria-21 novembre 2010

Marta è una tarma napoletana, ribelle, ingenua, spontanea, curiosa, sognatrice, fiduciosa, pacifista e i personaggiinsetti che popolano la sua vita, caratterizzazioni di tanti tipi umani, sono davvero tutti da scoprire!

Marta vs. FirminoDi G. Fabio-22 luglio 2008

Ho letto la storia di Firmino; poi, incuriosito dalla querelle che si è scatenata sulle pagine culturali di diversi quotidiani italiani, ho deciso di dare un'occhiata anche a Marta. Due storie entrambe interessanti e obiettivamente con molte analogie; ma nell'autore napoletano ho trovato uno stile più elegante, una vena di sottile fisolofia che dà alla vicenda un senso molto più profondo, che va al di là della trama, e sinceramente non me l'aspettavo. Credo che i giornali, piuttosto che dare spazio a questa stupida disputa, dovrebbero concentrarsi maggiormente sul valore letterario delle opere.