Un bene al mondo

"Un bene al mondo" racconta di un paese sotto una montagna, a pochi chilometri da un confine misterioso. Un paese come gli altri: ha poche strade, un passaggio a livello che lo divide, e una ferrovia per pensare di partire. Nel paese c'è una casa. Dentro c'è un bambino che ha un dolore per amico. Lo accompagna a scuola, corre nei boschi insieme a lui, lo scorta fin dove l'infanzia resta indietro. E ci sono una madre e un padre che, come tutti i genitori, sperano che la vita dei figli sia migliore della loro, divisi tra l'istinto a proteggerli e quello opposto, di pretendere da loro una specie di risarcimento. Ma nel paese, soprattutto, c'è una bambina sottile. Vive dall'altra parte della ferrovia, ed è lei che si prende cura del bambino, lei che ne custodisce le parole. È lei che gli fa battere il cuore, che per prima accarezza il suo dolore. "Un bene al mondo" è una storia d'amore e di crescita; è una storia universale, perché racconta quanto può essere preziosa la fragilità se non la rifiutiamo. Basta cercarsi su una mappa, disseminare parole per trovarsi, provare altre strade e magari perdersi di nuovo. Reduce dall’ultimo successo La vita non è in ordine alfabetico, lo scrittore Andrea Bajani affronta ancora una volta la complessità della vita con Un bene al mondo. Poche parole servono per raccontarsi, ma tante, in un numero forse inimmaginabile, sono necessarie per capire cos’è il meglio per noi e quali sono le cose che già ci circondano e ci rendono incommensurabilmente felici, ma non ce ne accorgiamo. L’esistenza dei personaggi che si muovono in questo romanzo sembra essenziale, spesso scalfita dalla sofferenza, dalla necessità impellente di avere di più perché così non è abbastanza. Ma cos’è per noi il bene? Quella cosa che ci rende sereni e tranquilli, che, se ce ne rendessimo conto, ci farebbe arrivare a fine giornata con il sorriso sulle labbra. Bajani si cimenta anche questa volta in un racconto che sa di vita vera, di esperienze vissute e mai godute, di infinite possibilità che vorremmo avere e non abbiamo. E allora che fare? Destinarsi all’infelicità? No, la soluzione è renderci conto che quello che abbiamo e che vorremmo in fondo già ce l’abbiamo, magari imperfetto, magari meno bello di quella felicità che si vede nelle commedie americane, ma proprio per questo più vero. Con Un bene al mondo, Andrea Bajani ci concede così uno sprazzo di vita.