Trama Il bastone dei miracoli
Ai suoi dodici figli Licurgo Caminera ha dato soltanto nomi presi dalla mitologia greca. I maschi li ha chiamati Ulisse, o Achille, o Ercole; le femmine Penelope, o Antigone, o Elena. Adesso, nel momento in cui capisce che sta per morire, i sei sopravvissuti ai "venti maligni" delle malattie infantili, o ai mali dell'anima, li vuole tutti intorno a sé. Perché il vecchio contadino anarchico con la passione per la letteratura classica desidera morire come morivano i patriarchi del mondo antico: affidando ai suoi eredi non tanto i beni materiali accumulati in vita - oro, greggi, poderi -, ma le parole di una saggezza ancestrale, destinate a rappresentare, per chi resta, il retaggio più prezioso. Ai figli Licurgo consegna dunque sei buste, in ognuna delle quali c'è una parte del racconto che per anni lui ha scritto, di nascosto, per sé e per loro: dopo la sua morte dovranno leggerlo gli uni agli altri ad alta voce, perché questo, e solo questo, è il modo in cui il vecchio vuole essere commemorato. Via via che le buste verranno aperte, anche noi lettori scopriremo così, con lo sguardo stupefatto dei bambini che ascoltano una fiaba, la storia del Bastone dei Miracoli (che dà a chi lo detiene la buona morte, ma soprattutto la perigliosa facoltà di conquistare potere e ricchezze) e di Paulu Anzones, noto Muscadellu, del suo desiderio di possedere il funesto Bastone e dei molti segreti che nasconde...
Recensioni degli utenti
Superficiale, direi-10 maggio 2012
In quest'ultimo suo scritto, Niffoi sembra un pò forzato, sebbene la musicalità del suo linguaggio e la bislacca magia dei suoi romanzi, riesca sempre a stupirmi. Un peccato per uno autore che ha, secondo me, una bella scrittura e sa inventare storie che comunque attraggono e fanno venire voglia di proseguire lal ettura, come accade anche in questo caso. Solo che alla conclusione, non mantiene le fugaci promesse.
è un romanzo interessante-28 aprile 2012
Niffoi con la sua scrittura ruvida riesce a rendere la durezza di una certa società sarda in maniera encomiabile. Questo è un racconto complesso anche da comprendere perché l'autore si cimenta con argomenti complessi ed una costruzione sintattica un po' strana. La prima volta che lo osservo affrontare di un amore omosessuale, un tabù sociale che però emerge dai tagli freddi della sua penna. Ovviamente per chi non è sardo sono necessari rimandi al piccolo glossario incluso.
Il libro-2 settembre 2011
L'unica difficoltà vera è capire alcuni termini usati, strettamente sardi e, per questo, difficilmente comprensibili ai più. Ci aiuta un piccolo glossario, ma limitato, per ovvie ragioni. Sono racconti concatenati, di una lunga storia, che un vecchio padre, assai dignitoso e fiero, scrive per lasciare ai suoi figli insegnamenti importanti. Storia complessa di un mondo complesso, lontano dalle abitudini di oggi, e direi anche particolarmente isolane. Un libro forte come l'uomo che ha lasciato ai figli un'eredità di tal fatta.
Il bastone dei Miracoli-17 novembre 2010
Una bella storia alle soglie dell'impossibile tra reale e onirico. Ricorda Garcia Marquez nelle terre infuocate, nelle trovate improbabili. La lettura si interrompe come gli scogli interrompono l'onda, sulle tante frasi in lingua sarda. Pochi i sottotitoli. Forse l'editore avrebbe potuto essere più generoso.