Una banda di idioti di John K. Toole edito da Marcos y Marcos

Una banda di idioti

Collana:
Gli alianti
Traduttore:
Bianciardi L.
Data di Pubblicazione:
29 maggio 1998
EAN:

9788871682211

ISBN:

8871682211

Pagine:
432
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Trama Una banda di idioti

La "Banda" è ambientato nella città natale di Toole, New Orleans, e racconta la storia di Ignatius O'Reilly, un personaggio definito da Walker Parcy "senza alcun precedente nella storia della letteratura mondiale". Ignatius, grasso e indolente giovane uomo di talento, laureato in filosofia medievale, se la prende con tutto e con tutti. Accusa il mondo intero di buttare nella spazzatura una vita fatta di TV, musica inascoltabile e fesserie varie. Senonché trascorre lui stesso gran parte della giornata in questo modo. Si ritiene un genio, ma non riesce a produrre nulla di convincente, se non pasticci. La madre lo salva in svariate situazioni, finché un giorno viene arrestato in stato di ubriachezza, e lei cerca di ricoverarlo...

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 5 recensioni

Il libro mi ha un po' annoiatoDi L. Michele-12 maggio 2012

Il romanzo non è male, ha i suoi momenti esilaranti. Però non finisce mai. Le situazioni sono tirate troppo per le lunghe per effetto dei dialoghi interminabili. Avrebbe avuto necessità di maggiori revisioni, forse, se qualcuno avesse considerato di attenzione lo scrittore. Purtroppo non è andata così, e quello che ne è uscito è un romanzo carino, con degli ottimi personaggi, ma col principale difetto di troppa prolissità.

Summa del genere grottesco.Di b. alfio-25 febbraio 2012

Non si può assolutamente dire che questo libro non sia divertente... Tutto ciò su cui si basa è il senso dell'umorismo del lettore. Chi non ne ha potrebbe non accettarne le premesse e quindi non sopportare il protagonista, quello che dice e quello che fa. Ignatius è detestabile, egoista, viziato, nullafacente, sgradevole per l'aspetto e per gli irrefrenabili rumori corporei. Ignatius è circondato da una folla di personaggi bislacchi, quelli che credono di essere inseriti nella società e quelli che aspirano a far parte di essa; c'è la vecchietta che sogna la pensione e il prosciutto, la signora annoiata che gioca con le opere caritatevoli, e poi c'è l'uccello. Ignatius è un tenero pasticcione, con una logica fuori dagli schemi, si crede un genio in un mondo di idioti e tenta di fare la rivoluzione, più per impressionare la donna che ama, che per reale convinzione. Per gli altri Ignatius è un diverso, un pazzo da richiudere al manicomio, e quando rivendica con orgoglio la sua anormalità, ti accorgi che ti somiglia, che Ignatius sei tu.

Una banda di idiotiDi G. Giovanni-22 febbraio 2011

Me lo ha prestato una mia collega appassionata del genere. Questo è un libro che fu rifiutato dall'editore perché non parla di nulla. In verità, non parla di nulla perché non parla di nulla, non parla di nulla perché come i grandi personaggi, anche Ignatius Reilly, che a me pare una versione scanzonata del principe Myskin, non si fa capire manco per niente, manco se gli togli il guanto di gomma o il de consolatione di Boezio. Bisogna aver sognato di fare la rivoluzione per capirlo, forse. E chi non ha mai sognato di farla in pantofole, seduto sulla propria sedia in camera da letto leggendo Boezio? Chi? Tu? Ecco, il titolo esatto del libro potrebbe essere stato Boezio a New Orleans e mi è appena venuto in mente cosa la suor Clementina mi diceva sempre all'asilo: "Felix qui potuit boni fontem visere lucidum, felix qui potuit gravis terrae solvere vincula" e io già all'epoca non capivo il latino. Ma Ignatius aveva capito perché sapeva il latino e forse anche lui ha avuto la suor Clementina come me che gli recitava Boezio; forse lì sta il senso del nulla, almeno credo, boh. Ah che dire di questo testo, invece di chiedere a una ragazza di uscire per fare quattro chiacchiere e prendere qualcosa da bere, meglio leggere Ignatius disteso su un'amaca all'ombra di un ciliegio sorseggiando una buona birra ghiacciata. Ignatius mi approverebbe lo so, e forse anche Boezio.

tradisce le aspettativeDi P. Mirko-21 agosto 2010

L'ho trovato lento, ripetitivo e moooolto meno divertente del previsto. Forse l'ironia di Toole non fa per tutti...

tic tac tic tacDi f. livio-11 agosto 2010

Ne ha per tutti il protagonista di questo romanzo, come ultimo guerriero di un’antica stirpe di Bukowski, Lebowski e perché no Aguirre, il nostro eroe decadente, vittima e carnefice di sé stesso a suon di hot dog e dolciumi, si agira in una ricca schiera di improbabili cortigiani e, tra uno sketch e l’altro, denuncia implacabilmente le più grandi problematiche della società americana sbandierando teoremi dell’assurdo e del paradossale. Un capolavoro sotto ogni punto di vista, scritto da un autore che come tutti i geni non ha avuto vita facile in questo mondo.