Il banchetto di nozze e altri sapori

C'è un incontro quotidiano che scandisce e rende più bella la nostra vita, che ci sa sorprendere creando connessioni inattese e meravigliose. L'incontro con il cibo. E anche il destino del protagonista di questo libro è intrecciato con le pietanze "saporitòse" di cui si nutre, dalla nascita in Calabria alla maturità nel Nord. Il cibo è identità e qui diventa motore del racconto: un'appassionata storia di formazione attraverso i sapori e le fragranze che rinsaldano il legame con le origini, accompagnano il distacco dalla propria terra, annunciano il brivido dell'ignoto. Ecco dunque le tredici cose buone del Natale, i piatti preparati con giorni di anticipo, che lasciavano intuire all'autore bambino il ritorno imminente del padre dalla Germania. E poi, nell'adolescenza, nuovi appetiti che troveranno soddisfazione nella letteratura: libri prelibati che trasformano l'autore in un lettore onnivoro. Quando toccherà a lui abbandonare il paese per un impiego in Germania, dove incontrerà la donna della sua vita e poi con lei deciderà di stabilirsi in Trentino - a metà strada tra i loro mondi d'origine -, sarà ancora un piatto a celebrare la nuova vita: la polenta con la 'nduja, sintesi perfetta di Nord e Sud. Carmine Abate racconta il legame con la terra - la fatica che comporta, ma pure le dolcezze, l'incanto - e poi gli affetti, i sogni e i successi di chi sperimenta luoghi e sapori lontani, scegliendo di vivere, sempre, per addizione. Dopo il successo di Vivere per addizione e altri viaggi, Carmine Abate ritorna ai temi cari delle sue origini calabresi e albanesi con Il banchetto di nozze e altri sapori. E’ in una terra piena di profumi e di sapori che crescono i protagonisti di questo libro, proprio in quella Calabria che è il nucleo immaginativo fondamentale della narrativa di Abate. Questa indimenticabile storia d’amore si mescola al profumo che invade la casa delle melanzane fritte preparate la mattina presto e dei rituali prefissati che si prevedono in un pranzo di nozze come si deve. In un progressivo raccontare avviene un’addizione di paesaggi, sapori e abitudini. Fino al lampo di un ultimo dubbio: sono i luoghi a cercare le persone o viceversa? Abate fa delle sue radici albanesi, italiane e tedesche una scrittura poliedrica. In Il banchetto di nozze e altri sapori, tutti i personaggi hanno una vocazione poetica e perfino visionaria, sebbene siano rapiti da una realtà minuziosa e cronachistica. La dichiarazione letteraria di Carmine Abate è da sempre impegno e belle storie e qui riesce a farle convergere entrambe queste caratteristiche senza mai annoiare il lettore, regalando scintille di romanticismo e di cultura ancestrale, legata alle tradizioni, come quella più importante di tutte che prevede poi il matrimonio. Il banchetto di nozze e altri sapori è infatti la meraviglia e la disgrazia di crescere in una terra dove il profumo e il cibo si mischiano al piacere.