Il bambino che sognava la fine del mondo di Antonio Scurati edito da Bompiani

Il bambino che sognava la fine del mondo

Editore:

Bompiani

Data di Pubblicazione:
15 settembre 2010
EAN:

9788845265976

ISBN:

8845265978

Pagine:
300
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama Il bambino che sognava la fine del mondo

«Correte. Mio padre sta uccidendo mia madre». La telefonata arriva alla stazione di polizia alle due del mattino. A farla è un bambino biondo con due grandi occhi blu che fissano il vuoto. Ma la mamma gli toglie la cornetta dalle mani: non è vero, non è accaduto niente, suo figlio urla nel sonno, si aggira per la città nel cuore della notte, suo figlio è sonnambulo. È un bambino che, notte dopo notte, sogna la fine del mondo. Trenta anni più tardi, un terribile sospetto scuote una città del Nord Italia: i bambini di una scuola materna accusano gli adulti di azioni orribili. Ben presto, propagato da giornali e televisioni come una pestilenza del nuovo millennio, il contagio della paura si allarga all'intero Paese. Tutta l'Italia si sente minacciata dal Male. In molti cominciano a sussurrare il nome del Diavolo. È in atto una cospirazione diabolica o si sta scatenando una caccia alle streghe? Nella stessa città, un professore universitario disilluso, legato a una donna che ama ma dalla quale non vuole figli, viene sollecitato da un grande giornale a condurre un'inchiesta sul caso che spaventa l'Italia. Lui oppone resistenza. Ben presto, però, risucchiato dal gorgo della cronaca nera, dovrà scoprire quanto sia sottile la linea che separa la vittima dal carnefice, l'accusato dall'accusatore. E i terrori notturni di quel bambino che sognava la fine del mondo riemergeranno implacabili, almeno fino all'alba di una speranza.

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Recensioni degli utenti

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2 di 5 su 2 recensioni

AnonimoDi V. Silvana-1 marzo 2012

Un libro poco coinvolgente, estremamente sofferente e poco entusiasmante. Privo di colpi di scena e di snodi che permettono al romanzo di riscattarsi dalla totale litania iniziale. Lo stile è indubbiamente piacevole, semplice ed estremamente asciutto ma per quanto possa essere fluido non coinvolge per nulla il lettore.

Solo dolore e nient'altroDi c. marco-15 febbraio 2012

Un libro capace di trattare con semplicità una tematica forte come l'abuso minorile, con stile quasi giornalisticocronistico. Riesce a regalare forti emozioni ma anche riflessioni su una tematica che prende spunto dalla realtà di tutti i giorni. Tuttavia se da un lato questo si propone come un punto a favore del libro, dall'altra parte l'assoluta assenza di phatos non convince tutti i lettori. Spesso al finale si arriva dopo una lunga scalata che sembra di aver causato solo dolore e nient'altro