Bambini e altri animali
- Editore:
Sellerio Editore Palermo
- Collana:
- Il contesto
- Data di Pubblicazione:
- 29 agosto 2013
- EAN:
9788838930812
- ISBN:
8838930813
- Pagine:
- 119
- Formato:
- brossura
- Argomento:
- Racconti
Trama Bambini e altri animali
Storie di mare, di barconi e ferryboat, di arrivi, transiti e fughe. Storie di sogni ad occhi aperti, scanditi dal ritmo profondo dell’acqua che si fa onda e incanto. «Quando riposo a prua sento il mare che scivola sulle fiancate. Conosco ogni rantolo, ogni muggito, le carezze e gli schiaffi. Una notte ho ascoltato un canto di sirena. Nel dormiveglia sognavo donne di consolazione. Forse struggimenti della solitudine. Ma ascoltando il suono del mare a prua riesco ad anticipare l’arrivo delle perturbazioni». E il sopraggiungere del disordine, l’attuarsi improvviso di uno sconvolgimento, accomunano queste storie di spiagge e di strade, di bambini solitari e visionari accanto ai loro padri, impegnati in attività che sembrano giochi e svaghi ma nascondono altro. Sono racconti di ragazzi di miniera che diventano un’armata di zombie in fuga per campagne e paesi, a seminare il panico nelle contrade, «divorando ogni forma animale, inseguendo le galline ruspanti e tutti i bipedi da cortile, attaccando alle spalle i maiali e i muli, mordendo al collo i cani increduli, risparmiando solo i gatti». Oppure è la vicenda di un soldato che intravede in caserma una ragazza bella «come la giovinezza sfregiata a piccoli morsi dai tarli della vita… pallida a causa del colore opalino del cielo», e la va a trovare a casa, «giocando al dottore come non aveva mai fatto», e sfidando il destino. O quella di un ragazzino che ha perso il padre e va a lavorare nel bar dello zio, dove incontra uno strano bambino più piccolo, Nunzio, che «nonostante il calore di giugno portava un berretto di lana verde, non se lo levava mai, aveva le sopracciglia gonfie e senza peli». O il racconto di Angelino, col padre che dipingeva i gessi degli edifici pubblici e che quando lui era piccolo se lo portava come modello per i putti delle chiese. In una lingua onirica, capace di far baluginare il miraggio di una favola e fondere barocco e modernismo, astrazione e brutalità, i racconti di Calaciura narrano una realtà insieme dolce e durissima, che solo può sciogliersi nell’ardente delirio della fantasia e dell’invenzione.