Descrizione La bambina che non esisteva
Aveva pregato con tutte le forze che fosse un bambino. Suo marito, il giovane e valoroso comandante, non avrebbe potuto sopportare l'affronto di una femmina. Daria lo sapeva bene, e sapeva anche quale terribile punizione poteva essere inflitta alle donne che non erano in grado di partorire un primogenito maschio. Eppure aveva fallito. Era nata Samira, una bambina. Lo aveva capito subito, aveva letto la sua colpa sul volto amareggiato dell'uomo che amava e che la amava. L'uomo era sconcertato. Perché proprio a lui? Cosa avrebbero pensato i suoi soldati, cosa avrebbero detto al villaggio quando la notizia fosse giunta? Non era possibile. E così aveva deciso: la bambina sarebbe stata cresciuta come un maschio. Sarà Samir. Sulle montagne dell'Hindu Kush, in Afghanistan, Samir impara a cacciare, ad andare a cavallo, a sparare. A credere ciecamente a suo padre, che venera come un dio. E quando il comandante viene ucciso in un combattimento, gli uomini del villaggio non hanno dubbi: anche se non è che un ragazzino, Samir dovrà diventare la loro guida. Ma quando la natura giungerà a reclamare ciò che le spetta, l'artificio così a lungo alimentato inizierà a vacillare. Sarà allora che Samira inizierà la sua lotta per rimpossessarsi della propria vita e del proprio destino.
Recensioni degli utenti
Molto strano-31 luglio 2011
Si tratta di un libro a mio parere strano, scritto con uno stile molto particolare, fatto di frasi brevi, anche brevissime, senza mai un discorso diretto, ma solo discorso indiretto. Dopo l'inizio, in cui non ero sicura mi piacesse questo stile, ho cominciato ad apprezzarne la concisione nonostante le continue ripetizioni - come il nonno, che non viene mai definito come "nonno" e basta, ma sempre come "nonno con un braccio solo" - È un libro con cui, come figlia, come donna, come moglie, come madre, ti ribelli e ti sembra impossibile che possano esistere realtà così diverse dalla nostra, nella quale, pur con tutte le difficoltà e le ingiustizie, la vita non è così dura e spietata con le donne.
La sintassi !-17 luglio 2011
Storia bella ma scritta male. Non se é il metodo di scrittura della scrittrice, ma questo libro con una sintassi diversa, avrebbe avuto un successo maggiore. La descrizione piatta senza discorsi indiretti e dirette, penalizza non poco questa bella storia vera, che altrimenti sarebbe un bestseller. Mi è piaciuta la decisione presa da SamirSamira, forte è decisa in un paese come l'Afganistan.
la bambina che non esisteva-15 novembre 2010
La storia è molto originale e il romanzo è molto scorrevole. I drammi esistenziali di Samira-Samir coinvolgono il lettore sino alla sua ultima decisione, quale prenderà? Quella che ha preso Dio cioè farla nascere donna o quella che ha preso il padre facendo di lei un uomo e un combattente?
Storia vera...-1 novembre 2010
Ci sono stati dei passaggi in cui pensavo fosse un romanzo storico invece di una storia attuale e vera, poi un uccello è diventato un aeroplano e mi sono resa conto che tutta la trama era molto più reale e moderna di quanto immaginavo. E' incredibile come non ci rendiamo conto che oltre un mare, un lembo di terra e qualche montagna ci siano persone che vivono in tende, che mangiano per terra e che credono in principi per i quali se il primogenito non è maschio ne va della reputazione e dell'onore della famiglia.... Sfortunatamente la vita ha voluto che Samira nascesse femmina e primogenita, figlia di un capitano dell'Hindu Kush.
bello-2 settembre 2010
Un buon romanzo, si lascia leggere e rispetto ad altri romanzi ambientati in Afghanistan non è cruento. Storia semplice ma non banale. Il desiderio di una bambina a far contento i propri genitori cercando di diventare come loro.