Il ballo di Sceaux

Altro piccolo cioccolatino dalla vasta silloge della Commedia umana. Pur trattandosi di uno dei primi scritti del Balzac investigatore della "vie privée", la novella non si rivela un episodio minore nell'affresco della "Comédie". Si tratta bensì di una storia amara, sull'insoddisfazione e sul pericolo di rimanere fedeli fino all'ultimo ad un ideale, e per di più sbagliato. La trama è in linea con la produzione successiva; non voglio svelarla ma basti dire che dà modo allo scrittore, di intonare il canto del cigno per l'epoca in cui a dettar legge socialmente era il blasone e non il dio denaro... Ma forse più della trama, rimangono memorabili per me due magie del giovane Balzac: la descrizione del luogo in cui si tiene il ballo ed il mistero in cui la scrittura balzachiana avvolge fino alle ultime pagine il personaggio del giovane Longueville... Borghese arricchito o Nobile caduto in disgrazia? Nella rete delle due alternative, entrambe possibili traiettorie nel mondo sociale della Francia post-rivoluzione, rimarrà dubbiosamente irretita e avvolta la contessina di Fontaine come noi dalla scrittura di un Balzac giovane solo anagraficamente.