Ballata di John Cheever edito da Fandango Libri

Ballata

Collana:
Mine vaganti
Traduttore:
Papi M.
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2001
EAN:

9788887517194

ISBN:

8887517193

Pagine:
150
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3 di 5 su 1 recensione

John Cheever, un mito.Di f. claudio-6 luglio 2010

Considerando che alcuni dei racconti qui riuniti sono degli anni 40, il merito di Cheever è quello di aver (ri)dato vigore ad un genere letterario, in quegli anni soffocato dalla forma compiuta dei racconti di Ernest Hemingway, maestro insuperato. Non a caso l'autore de "Il Nuovatore", a ben vedere, può essere considerato un anticipatore di quel movimento, corrente o ispirazione (come preferite) che ha dato, dalla seconda metà del '900 a David Foster Wallace, i maggiori risultati nel campo della narrativa breve: il minimalismo. Da Salinger a Carver, sono molti i grandi ad aver fatto dell'essenzialità, del "non detto", una lezione preziosissima. Bel libro “Ballata” di John Cheever seppur altalentante; le storie e i personaggi da esso narrati mi hanno fatto pensare ad uno dei più grandi realisti che gli Stati Uniti abbiano mai avuto, Edward Hopper. “Il poeta di solitudini abbandonate” o “il poeta che dipinge la solitudine”. Questi sono i suoi epiteti e, terminato il libro, trovo che calzino perfettamente anche a Cheever. Provate a vedere alcuni dei capolavori di Hopper, allorché provate a leggere passi come questi: “Soffiava il vento di primavera, quel vento del sud che in città ha l’odore della pioggia. La finestra di Clancy si affacciava su una veduta di panni stesi e di alberi di ailanto , su cortili usati come scarichi di detriti e sul retro spoglio delle case, con le loro finestre illuminate e spente”. Il colore può essere diverso ma fondamentalmente si respira la stessa aria di “solitudini abbandonate”. I personaggi, distaccati psicologicamente dall’ambiente urbano, come se vivessero una dimensione isolata, sono persone normali e conducono un’esistenza altrettanto normale; sono spesso dei borghesi apparentemente appagati, i quali sotto la patina di felicità celano contraddizioni, inquietudini, malessere. Il racconto più bello forse è “Stagione di divorzio”, il quale insieme a "il nuotatore" e "una radio straordinaria" (entrambi presenti nel volume "Il nuotatore") è tra i racconti più significativi di Cheever.