La badessa. Romanzo delle crociate vol.3

In questo terzo romanzo della tetralogia si mantengono lo scrivere perfetto e minuzioso, la lettura veloce e piacevole. Tuttavia almeno un paio di domande sono legittime: perché si intitola così? E poi, dove sono le Crociate? Infatti, solo nella prima parte del libro si vorrebbe fare di Cecilia, la donna del templare Arn, una badessa per ragioni puramente politiche. Ma questo piano passa ben presto in second'ordine con l'arrivo inopinato di Arn dalla Terrasanta. Portando con sé compagni di diverse etnie, Arn pone le basi per una diversa concezione della cavalleria in Svezia, dando vita a una scuola militare ineguagliabile e a concetti economici rivoluzionari, mutuati dalla sua esperienza nelle Terre d'Oltremare. Cecilia, sua moglie finalmente, è all'altezza del grandioso progetto di Arn. Sembra quindi un romanzo di pace e di crescita, se non fosse per un finale bellico, dovuto tuttavia non agli infedeli, ma a questioni interne. Nella grandiosa battaglia finale dovremo separarci dal saggio ed eroico Arn e da suo figlio Magnus Maneskold; sinceramente però, non ho avuto motivo di rimpiangere questa svolta.

Con questo libro la vicenda si sposta dalla Terra Santa in Svezia, dove Arn, grazie agli onori e alle ricchezze conquistate durante le crociate, viene trattato come uomo di una certa importanza. Sembra non esserci pace per il valoroso Arn, perché, tornato in patria, dovrà affrontare una seria minaccia che questa volta riguarda anche la sua compagna e il futuro del suo bambino.

Un libro piacevole, però più deludente da quello che ci si aspetta dopo aver letto il primo volume (fantastico) e il secondo volume. Comunque lo stile dello scrittore non cambia e risulta comunque non pesante e piacevole