Badenheim 1939 di Aharon Appelfeld edito da Guanda
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Badenheim 1939

Editore:

Guanda

Edizione:
2
Traduttore:
Loewenthal E.
Data di Pubblicazione:
13 settembre 2007
EAN:

9788860880505

ISBN:

8860880505

Pagine:
144
Formato:
brossura
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Trama Badenheim 1939

È la primavera del 1939 e, come ogni anno, la località di villeggiatura di Badenheim, in Austria, si affolla di villeggianti. Ma questa non sarà una vacanza come tutte le altre. Quando, per ordine delle autorità, agli ebrei viene imposto di registrarsi presso un misterioso Dipartimento sanitario dotato di poteri allargati, molti si risentono del fastidio, alcuni protestano, ma nessuno riconosce appieno la minaccia. Certo, un terribile cambiamento è nell'aria, e un senso di catastrofe imminente assedia Badenheim, circondata da una foresta che si fa sempre più cupa e paurosa. Ma finché il pericolo resta senza un nome e il nemico senza un volto è ancora possibile dar retta alle parole consolatorie dell'impresario Pappenheim che, animato da un infausto senso materno, si fa in quattro per rassicurare e illudere se stesso e i suoi compagni di sventura. Alla fine la piccola comunità forzata si avvierà docilmente verso la stazione, in compagnia di un rabbino sulla sedia a rotelle, guida spirituale che ormai non potrà più condurre i suoi alla salvezza. E nessuno, neanche davanti ai treni diretti verso la Polonia, sembra comprendere a fondo la misura dell'abisso che sta per spalancarsi.

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4 di 5 su 2 recensioni

Tanto bello quanto angoscianteDi V. Osvaldo-20 maggio 2012

Molto bello il breve racconto di Appelfeld, alienante, direi. La piccola comunità montana di Badenheim viene gradualmente trascinata dall'olocausto senza che nemmeno se ne accorga. Non solo straniante, ma inquietante, leggere conoscendo dove si va a finire e vedere l'inconsapevolezza di cosa stesse succedendo che, temo, era la situazione effettiva della Germania anni '30.

Un ParadossoDi M. MARA-14 ottobre 2008

La vicenda è allegorica. Nella primavera del 1939 giungono, come ogni anno, i villeggianti nella località austriaca di Badenheim, dove si tiene un celebrato festival di musica. Badenheim è una cittadina reale, ma è anche un luogo dell'anima, come suggerisce il titolo nella lingua originale. Una novità accoglie gli ospiti: per ordine delle Autorità viene imposto agli ebrei di registrarsi presso un misterioso Dipartimento sanitario. Dipartimento dotato di vasti poteri, con ispettori sguinzagliati ai quattro angoli per misurare, piantar bandiere, tendere recinzioni, mentre alacri facchini, scaricano rotoli di filo spinato, pali di cemento ed attrezzature, che “facevano venire in mente una grande festa” annota l'Autore con sarcasmo. Si ipotizza che detti ispettori abbiano pure competenze tributarie.All'ordine di registrazione diverse persone sono infastidite, alcune protestano, ma nessuno riconosce con chiarezza la minaccia. Mirabile la penna dell'artista nel tratteggiare i differenti caratteri. Dalla moglie del farmacista, Trude, nella cui mente sconvolta torna la lucidità non appena rammenta come la Polonia sia la terra più bella del mondo, con l'aria più limpida, al marito Martin, ora divenuto confuso e privo di energia; a Yanuka, figura grottesca di bambino prodigio, che suscita un sentimento di intuibile antipatia, mista a pietà. Su tutto aleggia un senso di incombente catastrofe, reso palpabile dall'ambiente naturale, che via via si fa sempre più freddo e ostile. Alla fine il gruppo si avvierà docile verso la stazione, guidato da un rancoroso rabbino sulla sedia a rotelle, sbucato ad un certo punto dal nulla. "Al rabbino era presa una paralisi. In città erano convinti che fosse defunto". Sembra proprio che nessuno di loro paia comprendere a fondo la natura e le dimensioni dell'inferno che sta per inghiottirli. Quando aprirono davvero gli occhi, era troppo tardi. mara marantonio