Descrizione Il baco da seta. Un'indagine di Cormoran Strike
C’è l’autrice di Harry Potter dietro lo pseudonimo di Robert Galbraith. Dopo il richiamo del cuculo J.K. Rowling torna negli scaffali delle librerie con un attesissimo seguito: Il baco da seta. Nascosta dietro al suo nom de plume, la scrittrice più celebre al mondo ci riporta alle avventure del protagonista Cormoran Strike, stavolta chiamato a lavorare per mettersi sulle tracce di Owen Quine. L’uomo che deve ritrovare è scomparso a seguito di un misterioso avvenimento: aver mandato al suo agente un romanzo dal nome Il baco da seta. Proprio partendo da questo titolo Cormoran Strike cercherà di districare le fila di questa storia e ritrovare l’uomo, vivo o morto. Il baco da seta infatti è bizzarro perché per estrarne i preziosi fili deve essere bollito ancora vivo. Cosa c’entra con la sparizione di Owen Quine? Avrà fatto la stessa fine del baco da seta? Con l’usuale metodo della Rowling di svelare passo dopo passo e pagina dopo pagina il mistero e la trama, ci addentreremo nei bassifondi del mondo dell’informazione e della comunicazione. Il caro vecchio Owen Quine non sembra rivelarsi infatti angelico come sembrava e il nostro detective scoprirà intrighi a sfondo sessuale e legami con la malavita a cui Owen non pare del tutto estraneo. Ma chi lo ha fatto sparire? E l’uomo è ancora vivo? Aggiungendo misteri al mistero la Rowling alias Robert Galbraith con Il baco da seta si afferma scrittrice non solo del genere fantasy, ma anche di quello noir, sbaragliando critica e lettori. Da scrittrice ci dice qui cosa pensa davvero del mondo dell’editoria, del giornalismo e del suo stesso intricato universo in cui le storie si mescolano inevitabilmente alla vita.
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Recensioni degli utenti
Banalotto-13 dicembre 2015
Non ha il gusto della novità questo secondo libro. Stessi personaggi, con sviluppi che variano dal gossip al sentimentale, sempre meno giallo e sempre più libro per adolescenti. Mi aspettavo un salto di qualità, che non c'è stato. Se l'autrice vuole giocare alla scrittrice di gialli dovrebbe andare a ripetizioni da chi li scrive da anni e con successo perché non basta un buon nome (o uno pseudonimo) per creare un buon libro. Concordo con il mio predecessore sulla noia imperante: la vicenda scorre banale banale fino alla fine.
Niente male-23 marzo 2015
Comincio col dire che il libro non è niente male. Inutile aspettarsi, ovviamente, che la Rowling replichi un livello come quello di Harry Potter, ma penso che da un'autrice come lei si possa esigere un po' di più. Se la trama non fosse bella sicuramente non vi consiglierei il libro, ma trovo che talvolta, nella narrazione, JKR si perda in particolari del tutto inutili e pleonastici, che finiscono solamente col far perdere al lettore il focus della vicenda e ad appesantire e rendere noiosa l'evoluzione della trama. Ovviamente anche in questo caso, come per "Il richiamo del cuculo", l'indagine è alquanto scontata, tant'che a metà libro non aspetti altro che venga accusato l'assassino/a (non lo spoilero, tranquilli), ma a differenza della prima puntata di Cormoran Strike mancano elementi descrittivi briosi che invoglino a proseguire nonostante la banalità. Se potessi collocherei la valutazione del libro tra il 2 e il 3.
