Avevano spento anche la luna di Ruta Sepetys edito da Garzanti

Avevano spento anche la luna

Editore:

Garzanti

Edizione:
3
Traduttore:
Scarabelli R.
Data di Pubblicazione:
25 agosto 2011
EAN:

9788811670360

ISBN:

8811670365

Pagine:
299
Formato:
rilegato
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Trama Avevano spento anche la luna

Lina ha appena compiuto quindici anni quando scopre che basta una notte, una sola, per cambiare il corso di tutta una vita. Quando arrivano quegli uomini e la costringono ad abbandonare tutto. E a ricordarle chi è, chi era, le rimangono soltanto una camicia da notte, qualche disegno e la sua innocenza. È il 14 giugno del 1941 quando la polizia sovietica irrompe con violenza in casa sua, in Lituania. Lina, figlia del rettore dell'università, è sulla lista nera, insieme a molti altri scrittori, professori, dottori e alle loro famiglie. Sono colpevoli di un solo reato, quello di esistere. Verrà deportata. Insieme alla madre e al fratellino viene ammassata con centinaia di persone su un treno e inizia un viaggio senza ritorno tra le steppe russe. Settimane di fame e di sete. Fino all'arrivo in Siberia, in un campo di lavoro dove tutto è grigio, dove regna il buio, dove il freddo uccide, sussurrando. E dove non resta niente, se non la polvere della terra che i deportati sono costretti a scavare, giorno dopo giorno. Ma c'è qualcosa che non possono togliere a Lina. La sua dignità. La sua forza. La luce nei suoi occhi. E il suo coraggio. Quando non è costretta a lavorare, Lina disegna. Documenta tutto. Deve riuscire a far giungere i disegni al campo di prigionia del padre. È l'unico modo, se c'è, per salvarsi. Per gridare che sono ancora vivi. Lina si batte per la propria vita, decisa a non consegnare la sua paura alle guardie, giurando che, se riuscirà a sopravvivere, onererà per mezzo dell'arte e della scrittura la sua famiglia e le migliaia di famiglie sepolte in Siberia. Ispirato a una storia vera, "Avevano spento anche la luna" spezza il silenzio su uno dei più terribili genocidi della storia, le deportazioni dai paesi baltici nei gulag staliniani.

Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 3 recensioni

Orrori e belle personeDi l. stefania-22 aprile 2012

Purtroppo spesso dei bei romanzi si accompagnano a storie vere e tragiche. Ne è un esempio anche questo libro che ha preso spunto sulle vicende dei familiari della scrittrice che purtroppo sono stati vittime delle deportazioni di massa in Siberia delle popolazioni delle Repubbliche Baltiche ad opera del regime sovietico. Un'altra pagina di storia poco conosciuta che ci ricorda ancora una volta quanto la dignità e la forza di volontà, l'istinto di sopravvivere possano essere più forti di chi ti vuole annientare.

Avevano spento anche la lunaDi L. BARGIACCHI-25 febbraio 2012

Questo romanzo è tratto da una storia vera, e richiama alla memoria una delle tragedie che sono passate senza clamore: la deportazione del popolo lituano. Lina, un'adolescente, riesce a comunicare con il padre disegnando le immagini della sua prigionia. E queste immagini diventano un simbolo e una testimonianza. Un libro da leggere, una bella testimonianza.

Abbastanza belloDi T. Vincenzo-25 settembre 2011

Romanzo molto bello ispirato da una storia vera della scrittrice Ruta Sepetys, quando la Lituania appartiene all'Unione Sovietica ed è oppressa dalla dittatura di Stalin, la quindicenne Lina e la sua famiglia sono deportati nei terribili campi di prigionia della Siberia. Lina cercherà in ogni modo di spedire messaggi al padre per fargli sapere che è ancora viva. Storia molto commovente soprattutto pensando che è una storia reale e non inventata.