Auto da fé di Elias Canetti edito da Adelphi

Auto da fé

Editore:

Adelphi

Edizione:
8
Traduttore:
Zagari L., Zagari B.
Data di Pubblicazione:
30 Novembre 1981
EAN:

9788845904868

ISBN:

8845904865

Pagine:
548
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Trama Auto da fé

E' l'unico romanzo di Elias Canetti, un'opera solitaria ed estrema, segnata dall'intransigente felicità degli inizi. Qui tutto si svolge nella tensione fra due esseri cresciuti ai capi opposti nell'immenso albero della vita: il sinologo Kien e la sua governante Therese. Questo romanzo aspro, spigoloso, è attraversato da una lacerante comicità, unica lingua franca in cui possa comunicarsi questa storia, prima di culminare nel riso di Kien, mentre viene avvolto dalle fiamme, nel rogo della sua biblioteca.

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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 7 recensioni

Il professor KienDi C. Michele-10 Maggio 2012

Sono bastate le primissime pagine per farmi innamorare perdutamente di questo libro. Davvero bizzarri sono il protagonista Kien, uno studioso che fa il vuoto intorno a sè e si dedica esclusivamente ai suoi amati libri e la sua governante Therese, quintessenza della meschinità. Sull'incontro tra questi due mondi opposti si incentra principalmente il libro. La scrittura è perfetta e non faccio altro che chidermi perchè questo libro sia così poco conosciuto.

Con quali parole si descrive un capolavoro?Di R. Grazia-24 Marzo 2012

Un atmosfera cupa e disperata, claustrofobica, e pure sempre avvincente. La parabola discendente del Professor Kien ci spinge ad uscire dalla sedia ed entrare nel libro per gridargli che no, non è possibile, per evitare il disastro incombente (c'entra nienet la cupa Europa in cui questo libro viene scritto? ) . La fredda calcolatrice Therese è uno specchio doloroso di mille umanità rattrapite. Un gorgo. Avvolgente.

I libri che passione!Di F. Pierandrea-21 Luglio 2011

L'ossessione amorosa per la lettura è il filo conduttore di quest'opera del 1935, che narra di Peter, proprietario di una sconfinata biblioteca e parossisticamente preoccupato che tutti i suoi libri vengano mai distrutti. Sposa Therese e le affida il suo tesoro più prezioso: la sua biblioteca. Ma l'incubo è a un passo, Therese lo escluderà addirittura dalla sua creatura impolverata. Dove troverà rifugio il povero Peter?

Auto da fé Di B. Gino-9 Luglio 2011

Sul filone mitteleuropeo, quello dell'uomo senza qualità, cui deve moltissimo. Protagonisti della storia sono estremizzati: si va dal sinologo Kien che vive solo per i libri e per ciò che essi contengono, alla governante Therese, zittella per antonomasia, ottusa, che ha come una sorta di incomunicabilità congenita con il sinologo, al nano scacchista Fischerle, che vive di espedienti e di raggiri, il cui sogno è quello di diventare campione del mondo e di potersene andare in America. La storia si gioca tutta su equivoci ed incomprensioni; non conta tanto la realtà ma la percezione che uno ha della realtà, ecco che allora diventano possibili fatti altrimenti irreali: il responsabile del settore libri del Theresianum che si ciba di libri, Kien che crede di aver ucciso Therese pur trovandosela davanti viva e vegeta, Fischerle che già si vede campione del mondo di scacchi a consolare Capabianca, il portiere Benedikt uomo-bestia, misogino, violento e violentatore, ecc... Significativa del contenuto del libro è la divisione in tre parti intitolate: Una Testa Senza Mondo, Un Mondo Senza Testa, Il Mondo Nella Testa. Personalmente ho trovato questo libro geniale. Sicuramente uno dei più bei libri che abbia mai letto. Non capisco i tanti commenti negativi. E' chiaro, non è un libro semplice, ma non credo che ci si possa avvicinare a questo libro pensando di leggere un romanzo alla Dan Brown. Riconosco anche che è difficile farsi coinvolgere emotivamente da questi personaggi così particolari. Direi quindi che si tratta sicuramente di un libro fortemente cerebrale, in cui il sentimento ha poco posto. Ma non sono sicuramente del parere che questo sia un difetto. Trovo poi del tutto ingiusta ed ingiustificata la recensione di Monsa: se uno non riesce a capire od a trovare un senso in quello che legge (se di alto livello), spesso il limite sta nel lettore. Assolutamente da leggere.

Auto da féDi A. Livio-2 Novembre 2010

Ho iniziato questo romanzo subito dopo la morte dell'autore. Le prime frasi mi avevano preso e quindi ho continuato. Devo dire che la prima parte mi è piaciuta, poi le parole hanno incominciato ad avvitarsi su se stesse e mi sono un po' perso d'animo. Mi sono imposto di finirlo e ce l'ho fatta. Ma che fatica.

AutodafèDi l. Mario-20 Luglio 2010

Il titolo tradotto dal portoghese vuol dire atto di fede,uno dei cerimoniali più diffusi - nonchè disumani - al tempo dell'inquisizione.L'interprete principale è Peter Kien, un rinomato sinologo che trascorre le sue giornate in uno stato di totale isolamento. Sua unica compagnia sono gli amati libri, unici confidenti dei suoi pensieri. Egli aborrisce qualsiasi contatto fisico e l’isolamento, da lui voluto gli concede quella parvenza di serenità e sicurezza di cui egli necessità. Ma proprio questa mancanza di conoscenza dell’essere umano lo rende ingenua vittima della cinica Therese, sua donna di servizio, che mira esclusivamente ai suoi soldi. Finisce - fraintendendone il suo atteggiamento verso gli amati libri - per sposarla e da lì il romanzo prende una piega sempre più tragica ma anche simbolica degli anni in cui visse l’autore.