Aurinia la gladiatrice. La luce del nord

In realtà questo secondo volume non è un seguito, ma la restante parte dell'unico volume che uscì col titolo La luce del nord. Quindi lo stile e il linguaggio è identico. Cambia l'ambientazione, in quanto ora ci troviamo solo a Roma dove regna Domiziano, rappresentato come il degno successore di Nerone in fatto di crudeltà e cattiveria. Auriane adesso è Aurinia la gladiatrice, che assiste impotente alla flagellazione di quello che è rimasto del suo popolo. Giunta a Roma in catene e come schiava, capisce subito che riuscire a sopravvivere in quel luogo maledetto è impossibile. Lì volge tutte al contrario: il coraggio viene punito, il tradimento, un'unica costante del potere, suscita alleanze e lodi, la crudeltà è la linfa che risveglia le folle. Auriane ha capito che credere il suo mondo come un luogo sicuro è stata solo un illusione. Le sue notti rimarranno infestate dagli incubi delle stragi a cui ha assistito e dei parenti non vendicati. Combatterà quindi con un'ira vendicatrice che conquisterà il popolo romano e i prigionieri catti rimasti vivi. Ma in questo stesso luogo di martirio e sacrifici umani incontra la sua seconda anima, colui che le farà capire cosa vuol dire sentirsi protetta e non più come un frassino solitario che deve proteggere costantemente gli altri. E' Marco Arrio Giuliano che la conquista e la amerà per quello che è e che capirà e amerà le contraddizioni che sono in lei. Auriane è infatti una donna che cerca una tranquillità irraggiungibile, in un posto dove la sua curiosità sul mondo e le diversità possa trovare sfogo, e al contempo una donna che vuole essere libera e che cerca la pace e l'armonia del proprio essere nella natura. In quest'ultima parte dell'epica storia di Auriane il ritmo della narrazione è sempre più incalzante, fa temere ad ogni pagina per l'esito degli eventi. In ogni pagina c'è un'avvenimento inatteso, una nuova cattiveria, un nuovo personaggio pronto a tramare vili tranelli e terribili vendette. Un perfetto finale, non del tutto come ci si aspetterebbe, ma come dovrebbe essere nella natura di Auriane, imprevedibile e al contempo magnanimo verso il lettore che viene ampiamente premiato per esser arrivato alla fine.