Aspettando i barbari di J. M. Coetzee edito da Einaudi
Alta reperibilità

Aspettando i barbari

Editore:

Einaudi

Data di Pubblicazione:
8 gennaio 2016
EAN:

9788806228576

ISBN:

8806228579

Pagine:
198
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Trama Aspettando i barbari

Per anni, il magistrato si è concentrato su poche, piccole cose quotidiane: l'amministrazione giudiziaria della sua cittadina di frontiera durante il giorno, la lettura dei classici la sera, gli scavi archeologici nel tempo libero. Per anni, ha applicato la legge senza mettere in forse la propria fedeltà all'Impero, senza consentire ad alcun dubbio di turbare le sue serate con gli amici, le sue notti con le prostitute. Per anni. Finché i barbari non cominciano a premere lungo la frontiera - o almeno, così dicono nella capitale; finché due di quei barbari non vengono catturati e torturati. Il magistrato, all'improvviso, si trova a confrontarsi con la realtà: con la violenza, con il pregiudizio, perfino con l'amore. E da suddito dell'Impero si trasforma in nemico, da giudice in imputato - senza mai avere la certezza di battersi per una causa giusta, o di resistere a una causa ingiusta: "Qualcosa mi ha guardato dritto in faccia e io ancora non la vedo".

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3 di 5 su 7 recensioni

Aspettando i barbariDi V. Gianmaria-19 marzo 2012

Coetzee immerge il romanzo in un mondo reale, senza però connotazioni geografiche, con pubblici funzionari di frontiera che attendono con ansia e orrore una fantomatica orda di barbari che distruggeranno tutto. E' il pretesto per riflettere sulla condizione umana, sui propri fallimenti, sull'inutilità di certe vite. La paura come stimolo e come strumento di verità, o forse più finzione?

Aspettando i barbariDi C. Adriana-9 marzo 2012

Una storia che ha qualche debito con "Il deserto dei tartari" di Buzzati. Ma una storia semplice e già sentita è più difficile da raccontare, e Coetzee ci riesce benissimo. Parlando di paura dell'altro perché diverso, del male che vince sul bene, della giustizia calpestata, della paura della morte e della vecchiaia, della paura di sè stessi e delle proprie debolezze, dell'incapacità di amare, si arriva alla fine colmi di pensieri in testa, di dubbi da affrontare, di domande sulla vita e sul suo senso.

Aspettando i barbariDi M. Luigi-9 agosto 2011

Una delusione, ultimamente i premi nobel mi stanno solo dando bidoni, ma non mi sono ritrovato. Un magistrato bianco, che per decenni si è occupato degli eventi del piccolo insediamento di frontiera in cui vive, ignorando la guerra tra i barbari e l'Impero che pure incombe sulla cittadina, si trova all'improvviso a confrontarsi con la realtà: dapprima comincia a simpatizzare con i prigionieri angariati durante gli interrogatori, poi si innamora di una di loro, una barbara. Tanto l'amore quanto la dura condizione carceraria lo spingono a compiere, finalmente, un atto di ribellione. Quanto risente del classico Deserto dei Tartari, forse aggiornato, forse trasportato dove aspre sono le lotte tra bianchi e neri (e tra bianchi e bianchi) . Ma la discesa all'inferno del magistrato di frontiera mi si è trascinata davanti per sere, senza che ne nascesse un sentimento di empatia. Da erudizione.

Aspettando i barbariDi M. Giovanni-15 novembre 2010

Attesa, decadenza, fine, indefinibile, rapporto in assenza di rapporto, vecchiaia, impotenza, mancanza... Tutte parole che mi vengono in mente dopo aver letto il libro. Coetzee trovo sia un uomo dall'intelligenza e dalla profondità non sempre e non a tutti facilmente comprensibile.

Aspettando i barbariDi l. rodrigo-6 ottobre 2010

Coetzee ci regala una capacità di scrittura davvero notevole, insieme con un'inventiva da romanziere vero. In un mondo fantastico, ma assai vicino a molti mondi reali, un pubblico funzionario consuma il fallimento della propria esistenza, che credeva fosse di uomo giusto. Il protagonista incarna la posizione di tutti gli uomini, costantemente costretti a fare i conti con realtà inafferrabili e più forti di loro.

La scoperta del dubbioDi V. FILIPPO-25 luglio 2010

Il magistrato sa che deve servire il suo paese, applicando la legge senza mai un cedimento. Poi il tarlo del dubbio lo assale e i nemici cominciano a sembrare più giusti e umani dei suoi amici. Grande Coetzee.