L' Aristotele perduto e la formazione filosofica di Epicuro di Ettore Bignone edito da Bompiani

L' Aristotele perduto e la formazione filosofica di Epicuro

Editore:

Bompiani

A cura di:
G. Girgenti
Data di Pubblicazione:
28 novembre 2007
EAN:

9788845259944

ISBN:

8845259943

Formato:
rilegato
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Descrizione L' Aristotele perduto e la formazione filosofica di Epicuro

Pubblicato per la prima volta nel 1936, questo saggio è divenuto ben presto un classico dell'esegesi aristotelica. La tesi di fondo di Bignone, tuttora persuasiva, è che la formazione filosofica di Epicuro si sia dispiegata attraverso un serratissimo confronto solo con le opere dialogiche (oggi perdute) del giovane Aristotele, che all'epoca era ancora allievo platonico a tutto tondo. In sostanza, Epicuro non potè conoscere i trattati aristotelici più importanti (come la "Metafisica", la "Fisica", le "Etiche"), i quali avrebbero costituito per lui una sponda dialettica ben più solida e articolata.

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5 di 5 su 1 recensione

L' Aristotele perduto Di g. andrea-5 ottobre 2010

Ettore Bignone seppe unire ottime doti di filologo classico, un forte senso estetico per la poesia greca e latina e un notevole istinto speculativo il quale, a differenza di ciò che avviene spesso nei filologi, lo rendeva capace anche d'interpretare i testi di contenuto filosofico: il suo interesse principale andò all'epicureismo e alla poesia di Lucrezio, di cui fu tra i massimi studiosi. In questo poderoso saggio egli ricostruisce i contenuti di alcune opere essoteriche di Aristotele andate perdute, basandosi non solo sui frammenti delle stesse trasmessici per tradizione indiretta, ma anche sulle confutazioni che ne condussero Epicuro e i suoi diretti seguaci: a tale scopo Bignone si serve sia delle pochissime opere integre di Epicuro che ci sono rimaste (quelle tramandateci da Diogene Laerzio), sia dei frammenti raccolti da Hermann Usener, sia del raffronto con testimonianze più tarde, come i papiri ercolanesi con le opere di Filodemo di Gadara (nei limiti in cui erano conosciuti negli anni Trenta) e il poema di Lucrezio. Anche se la ricostruzione operata in tal modo ha suscitato qualche perplessità - soprattutto per quanto riguarda la Lettera di Epicuro ai filosofi di Mitilene, cui lo studioso ascrive probabilmente un numero eccessivo di frammenti - l'opera sostanzialmente resta una pietra miliare sia nel campo filologico sia sul terreno filosofico.