Aristotele contro Averroè. Come cristianesimo e Islam salvarono il pensiero greco di Sylvain Gouguenheim edito da Rizzoli

Aristotele contro Averroè. Come cristianesimo e Islam salvarono il pensiero greco

Editore:

Rizzoli

Traduttore:
Arena S.
Data di Pubblicazione:
21 gennaio 2009
EAN:

9788817028288

ISBN:

8817028282

Pagine:
331
Formato:
rilegato
Argomenti:
Filosofia occidentale antica: fino al 500 d.C., Studi sull'Islam
Acquistabile con la

Descrizione Aristotele contro Averroè. Come cristianesimo e Islam salvarono il pensiero greco

La cultura greca non tornò all'Occidente solo grazie all'Islam: a salvare dall'oblio i filosofi antichi sarebbe stato innanzitutto il lavoro dei cristiani d'Oriente, caduti sotto dominio musulmano, e dunque arabizzati. Questo sostiene il medievista francese Sylvain Gouguenheim ricordando come, prima delle traduzioni dall'arabo effettuate in Spagna, autori quali Giacomo Veneto avessero già messo mano alle opere aristoteliche. La civiltà islamica, inoltre, non avrebbe mai dimostrato un vero interesse per la sapienza greca: da parte musulmana si sarebbe trattato più che altro di un approccio selettivo, forte nei settori della logica o delle scienze della natura ma debole, per non dire inesistente, sul piano politico, morale o metafisico. Gouguenheim ricostruisce il percorso dei greci e di Aristotele in particolare nel Medioevo.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 2 recensioni

La solita arrogante castaDi c. franco-5 marzo 2010

Mi dispiace vedere un ottimo lavoro apprezzato anche dal filosofo Brague e dal medievalista Le Goff disprezzato dal solito professore universitario locale. Ma sapete come si conquistano le cattedre in Italia?

Complimenti all'arabista!Di D. Marco-8 marzo 2009

Il libro di Gouguenheim è un tipico prodotto di questi tristi tempi: tanto furbo e ammiccante nei confronti della funesta teoria dello scontro di civiltà quanto scarsamente fondato dal punto di vista storico e filologico. Ma ciò che più colpisce l'addetto ai lavori è il massacro a cui nel testo sono sottoposti i termini arabi (compresi i nomi propri), traslitterati (?) senza alcun criterio compatibile con un minimo di scientificità. Complimenti al sedicente arabista Alessandro Vanoli, "consulente scientifico per la lingua e la cultura araba": sarebbe stato difficile fare peggio di così.