Gli archetipi dell'inconscio collettivo
- Editore:
Bollati Boringhieri
- Collana:
- Biblioteca Bollati Boringhieri
- Edizione:
- 24
- Traduttore:
- Schanzer E., Vitolo A.
- Data di Pubblicazione:
- 1 dicembre 1977
- EAN:
9788833902302
- ISBN:
8833902307
- Pagine:
- 96
- Formato:
- brossura
- Argomenti:
- Psicologia sociale, di gruppo o collettiva, Stati di coscienza
Descrizione Gli archetipi dell'inconscio collettivo
Un certo strato per così dire superficiale dell'inconscio è senza dubbio personale: noi lo chiamiamo inconscio personale". Esso poggia però sopra uno strato più profondo che non deriva da esperienze e acquisizioni personali, e che è innato. Questo strato più profondo è il cosiddetto «inconscio collettivo». «Il concetto di archetipo, che è indispensabile correlato dell'idea di inconscio collettivo, indica l'esistenza nella psiche di forme determinate che sembrano essere presenti sempre e dovunque».
Recensioni degli utenti
Un affascianante saggio -31 gennaio 2017
In Gli Archetipi dell'Inconscio Collettivo Jung va a fondo nella questione della suggestione catartica già elaborata da Freud ma spingendosi nelle religioni e psicologie primitive, nell'urgenza religiosa di ritrovare l'anima come ondina o come tesoro arcano nei fondali. In un passo del libro lo psicologo di Zurigo inserisce una chiave di lettura interessante, riprendendo la metafora del Santo Graal e sostituendo il valore e la dominante cristiana di questa per il più ancor inestimabile tesoro emerso dagli abissi, siffatta arte del pescare nelle profondità dell'inconscio, il metodo dell'immaginazione attiva. Più che un pastore di anime, quindi, dedicandosi all'aspetto pastorale della psicologia del profondo, Jung può bensì definirsi un "pescatore di uomini", l'antico leviatano o spirito del veggente che immersosi nei fondali o tirando con lenza attira a sé il magnete misterioso o la magnesia nostrae, l'arcana sostanza di trasformazione, o l'acqua stessa come specchio dell'anima e dell'inconscio che richiama i profondi recessi del parasimpatico in definitiva, un contenuto autonomo e preconscio. In questa breve "extractio animae" lo psicoanalista zurighese vuole trasmettere, in un audace saggio, la sua avvalorata ipotesi teorica del suo modello empirico di elezione, siffatta empiria dei processi dell'inconscio e di quei motivi mitici e subliminali che richiamano l'inconscio collettivo e la corrispettiva dominante mitica di archetipi universali.
Utilissimo-11 novembre 2011
Un libro che apre la mente. Sintetico, mai noioso, sicuramente complesso. Necessita di una base filosofica di tipo liceale. Ideale per chi vuol capire come le menti percepiscono i messaggi della pubblicità, dei gesti e dei simboli di cui siamo circondati. Personalmente, dopo la lettura e lo studio di questo libro la mia mente è diventata più critica e meno accondiscendente a certe retoriche che la società ci impone