Descrizione L' apocalisse della modernità. La Grande guerra per l'uomo nuovo
Nell'agosto 1914, allo scoppio delle ostilità, molti si erano arruolati entusiasti, immaginando di prender parte a una gloriosa avventura, convinti che il sacrificio del sangue avrebbe dato vita a un mondo e un uomo rinnovati. Dopo pochi mesi, l'entusiasmo era scomparso. Ci si rese conto che la guerra era completamente diversa da quelle fino ad allora combattute: per l'enormità delle masse mobilitate, per la potenza bellica e industriale impiegata, per l'esasperazione parossistica dell'odio ideologico, per l'ingente numero di soldati sacrificati inutilmente. La Grande Guerra rappresentava il naufragio della civiltà moderna. I combattimenti cessarono alle ore 11 dell'11 novembre 1918. E già all'orizzonte nuove tragedie si profilavano, poiché il trattato di Versailles ridisegnava l'intera geografia europea secondo la volontà dei vincitori, con conseguenze gravi e di lunga durata a livello politico e ideologico: le rivendicazioni territoriali, la corsa al riarmo e la militarizzazione di massa della società saranno alcuni dei principi cardine sui quali regimi totalitari come il fascismo e il nazismo baseranno il proprio consenso. Gentile ricostruisce il contesto sociale, culturale e antropologico entro il quale maturò quella che è ritenuta una delle più tragiche esperienze del Novecento, soffermandosi in particolare sugli artisti e gli intellettuali che, se all'inizio avevano invocato la guerra come una catarsi, si fecero poi interpreti dell'angoscia profonda da essa scatenata.
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Modernità: Europa addio-22 agosto 2011
Un saggio scritto con uno stile insolito per torico di professione. Emilio Gentile affronta la Grande Guerra vista come la prima guerra della "modernità trionfante" che comincia con l'Esposizione Universale del Novecento e termina con il primo conflitto mondiale. Gentile affronta il problema della Modernità che ha il suo focolaio più caldo in una Europa, madre dei mali futuri, dal quale nasceranno le idee intolleranti, caratterizzanti il secolo appena iniziato; che avranno come prodotto finale la perdita dell'Europa come "centro del mondo" e la nascita di tre "uova" dolorate di diverso colore: rossa, nera e bruna. Ovvero, rispettivamente, il comunismo, il fascismo e il nazismo. I tre totalitarismi che sconvolgeranno lìEuropa del Novecento con il loro "Uomo nuovo. Un libro davvero ottimo.