Antisemitismo nella Vienna «fin de siècle». La figura del sindaco Karl Lueger di Cinzia Leone edito da Giuntina

Antisemitismo nella Vienna «fin de siècle». La figura del sindaco Karl Lueger

Editore:

Giuntina

Data di Pubblicazione:
14 gennaio 2010
EAN:

9788880573555

ISBN:

8880573551

Pagine:
150
Formato:
brossura
Argomenti:
Storia d'Europa, Storia contemporanea dal 1700 al 1900
Acquistabile con o la

Descrizione Antisemitismo nella Vienna «fin de siècle». La figura del sindaco Karl Lueger

«Questo libro di Cinzia Leone ci presenta la figura, in Italia poco conosciuta o comunque dimenticata, di Karl Lueger, borgomastro di Vienna tra fine '800 e inizio '900, protagonista della vita politica nell'ultimo scorcio dell'impero asburgico. Vale la pena ricordare questo avventuriero della politica che ruppe molti schemi tradizionali della vita pubblica austriaca, anche perché costruì il suo straordinario successo personale sull'antisemitismo e ne impresse il marchio sulla finale storia asburgica. Un antisemitismo volgare, rozzo, efficacissimo nell'uso della modernità tecnica e psicologica. Questo antisemitismo popolare, di massa, cui forse neanche lo stesso Lueger credeva, ebbe una grande diffusione e preparò il terreno all'avvento dell'ideologia nazista. Fra gli ammiratori più convinti del borgomastro viennese c'era il giovane Adolf Hitler, che da lui apprese come rendere mediatico e contagioso il disprezzo per gli ebrei. Hitler era segnatamente interessato all'uso politico di tale disprezzo e Lueger lo ispirò durevolmente. [...] La lettura di questo libro, costruito su fonti rare e non sempre facilmente accessibili, si raccomanda per questo scandaglio in Lueger delle radici dell'antisemitismo nazista, ma anche per la descrizione appassionata della Vienna ebraica degli ultimi decenni imperiali. Una Vienna colma di talenti ebraici nella letteratura, nella finanza, nella scienza, si potrebbe dire in ogni ramo del sapere e delle attività umane.» (Prefazione di Roberto Morozzo della Rocea).

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Decido io chi è Ebreo!Di M. MARA-26 febbraio 2010

Tra le novità di inizio anno pubblicate dalla Casa Editrice Giuntina questo saggio di Cinzia Leone, genovese, studiosa free lance di germanistica e di storia degli Ebrei in ambito tedesco e austriaco, si impone per la rilevanza del tema e la profondità con cui esso è trattato. L'Autrice ci presenta la figuradi Karl Lüger, Borgomastro di Vienna dal 1897 al 1910, anno della morte. Alla base dello straordinario successo di questo personaggio fu l'aperto antisemitismo: rozzo, volgare, dichiarato ai quattro venti, ma utilizzato in modo abile, tanto da attirare l'attenzione e il favore pure di tante persone in apparenza lontane da lui. Egli seppe utilizzare con intelligenza tecniche manipolatorie della pubblica opinione che avranno molto da insegnare al giovanissimo Adolf Hitler, suo strenuo ammiratore, vissuto, com’è noto, nella capitale austriaca dal 1907 al 1913, squattrinato aspirante pittore, in apparenza; attento osservatore della realtà circostante, nella sostanza. Esponente del Partito cristiano-sociale, Lüger si presentò come il campione della riscossa cattolica contro l'ormai stanco liberalismo laico e, per un quindicennio, fu il personaggio più carismatico dell’Impero. Insieme ad un’acuta analisi psicologica del personaggio, con accenni significativi alla famiglia e alla storia personale, l'A. compie una disamina approfondita della sua figura, inserita nel contesto europeo ed austriaco di fine Ottocento, caratterizzato da rilevanti fattori, tra i quali l'arrivo di grandi masse di Ebrei in fuga dalle persecuzioni in atto nell'Est Europa, assai diversi, quanto ad abitudini e stili di vita, dai loro correligionari, viventi da secoli nei Paesi di lingua tedesca, che avevano ottenuto l'Emancipazione nel 1867. Il "bel Karl" fu uomo cinico ed ambiziosissimo, il cui antisemitismo, pur reale, era tuttavia strumentale alle brame politiche. La sua: "Decido io chi è Ebreo!" la dice lunga in proposito. Tale sentimento, pur non volto, in sé, ad un programma di eliminazione fisica, peraltro contribuì ad alimentare l’odio profondo contro gli Ebrei, sempre in agguato, anche ai tempi dell'Impero, fino, poco tempo dopo, alle tragicamente note, estreme conseguenze. Sapeva cogliere i segreti umori sia della borghesia minuta che mal sopportava i ricchi borghesi dominatori della finanza (identificati subito con gli Ebrei), sia del cattolicesimo conservatore, in ansia per la presenza di una minoranza ebraica cosmopolita, liberale, che eccelleva in ogni ambito della società. Nella parte centrale dell'opera, in grado di dar conto della grande varietà di contesti e percorsi, facendo ricorso a fonti interessanti ed inedite sul piano sociale e demografico, Leone ci ricorda come la storia di Vienna sia intrecciata con quella dei suoi Ebrei, i quali pur costituendo, a inizio del'900, solo il 10% della popolazione, si erano messi in luce in tutti i campi, contribuendo a rendere grande l'Impero austro-ungarico. Il Kaiser Francesco Giuseppe si rifiutò di ratificare la nomina di Lüger a primo cittadino, proprio a causa del forte antisemitismo, suscettibile di ferire l'equilibrio multinazionale sul quale si fondava l'impero asburgico. Per ben tre volte il governo sciolse il Consiglio Comunale di Vienna, e per ben tre volte egli venne rieletto a grande maggioranza. Alla fine l'abile politico la spuntò, anche perché, se i vescovi lo osteggiavano, il basso clero lo adorava; e il Pontefice Leone XIII, forse troppo lontano, lo benedisse.