L' anno prossimo a Gerusalemme. Miriam, Veronica e Beatrice di Antonella Tavassi La Greca edito da Fausto Lupetti Editore
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L' anno prossimo a Gerusalemme. Miriam, Veronica e Beatrice

Collana:
Amatea
Data di Pubblicazione:
11 giugno 2009
EAN:

9788895962238

ISBN:

8895962230

Pagine:
175
Formato:
brossura
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4 di 5 su 1 recensione

L'anno prossimo a GerusalemmeDi C. Lia-4 agosto 2011

E' uno dei tre libri che comporai per conoscere un pochino le regioni mediorientali che mi accingevo a esplorare. Scritto su due registri, il presente, con il viaggio di Miriam e della figlia Veronica (detta Vero! ), alla ricerca di radici e parenti nella contraddittoria Gerusalemme degli ultimi anni, tra speranze di pace ed attentati. Ed il passato, la storia della regina Berenice, l'ultima regina della Giudea, e del suo amore folle e senza futuro per quel Tito che nel 70 d. C. Raderà al suolo il tempio di Salmone. La scrittrice Miriam, infatti, invitata da alcuni parenti per una cerimonia di nozze, parte per Gerusalemme insieme alla figlia Veronica. Un viaggio che cambierà la vita a entrambe alla scoperta delle proprie radici; un tuffo nella realtà drammatica della terra santa al tempo del muro eretto da Ariel Sharon per impedire ai palestinesi di raggiungere clandestinamente i territori arabi. Le tensioni e i conflitti odierni di quelle genti e di quella terra sono soprattutto incarnati dai personaggi di Sarah, che si appresta a unirsi in matrimonio con l'ultraortodosso Isaac; e di suo fratello Josif, giovane soldato obiettore. Non ultime le "ziette" nubili, testimoni di un passato ormai sepolto e custodi della memoria del padre che, giovanissimo, si era trasferito nella terra dei suoi avi. A ciò si alterna il libro che Miriam sta scrivendo su Berenice, che diventa l'Io narrante della storia parallela, per raccontare il suo dolore per la sconfitta dei suoi cittadini dopo la drammatica Seconda Distruzione del Tempio ed il suo amore per un uomo, Tito, da cui per ragioni politiche e religiose dovrà separarsi. Certo non tutto è omogeneo, e forse la morte dell'autrice ha privato del tempo della limatura, per rendere più efficaci i drammatici passaggi (soprattutto l'impatto e lo scontro tra la civiltà romana che tutto macinava e questi ebrei che mai piegarono la testa).