L' angioletto

L’angioletto è un romanzo di Georges Simenon. Il protagonista del romanzo si chiama Louis Cuchas. In un certo modo Louis rappresenta l’alter ego di Simenon. Cuchas è un artista che dalla quotidianità e dalla realtà che lo circonda riesce a trarre linfa vitale per la sua arte. E’ un pittore che grazie al suo talento è riuscito ad affermarsi. Pur essendo ormai anziano, quando qualcuno gli chiede qual è l’immagine che ha di sé stesso, lui risponde, senza esitazione alcuna, che lui si vede sempre come un ragazzino. Perché di fatto la sua arte è il frutto di quel modo particolare di vedere la realtà che solo l’anima pura di un ragazzino riesce a percepire. Si tratta di dettagli impercettibili ai più. Quel ragazzino che non reagiva alle aggressioni degli altri bambini, sembrava avere sempre lo sguardo perso nel nulla. Invece, in realtà, Luois osservava tutto ciò che gli stava intorno, e soprattutto guardava con interesse ciò che gli altri non notavano. Il mondo di Louis da ragazzino è quello della classe operaia parigina di fine Ottocento. Un mondo dove dominava la povertà, ma al tempo stesso estremamente vibrante di vita e di colori. Lui dormiva su un pagliericcio, uguale a quello dei suoi cinque fratelli, in una stanza di rue Mouffetard. Louis da piccolo registrava tutto: il tram, i facchini, i volti della gente, la bottega del macellaio, e, in generale, tutta quella brulicante vita che un giorno, dopo aver scoperto la propria vocazione, avrebbe trasformato in arte. L’angioletto è un romanzo in cui Georges Simenon, narrando le vicende del protagonista, al tempo stesso diverte ed esprime il suo punto di vista su ciò che è arte e sui percorsi da lui utilizzati per trasformare la realtà in arte.