Ancora tre indagini per il Commissario Montalbano: La voce del violino-La gita a Tindari-L'odore della notte di Andrea Camilleri edito da Sellerio Editore Palermo
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Ancora tre indagini per il Commissario Montalbano: La voce del violino-La gita a Tindari-L'odore della notte

Collana:
Galleria
Data di Pubblicazione:
12 novembre 2009
EAN:

9788838924200

ISBN:

8838924201

Pagine:
571
Formato:
brossura
Argomento:
ANTOLOGIE (ESCLUSE LE ANTOLOGIE DI POESIE)
Acquistabile con la

Descrizione Ancora tre indagini per il Commissario Montalbano: La voce del violino-La gita a Tindari-L'odore della notte

Il secondo volume delle inchieste di Montalbano. Il metodo del commissario più celebre d'Italia si affina: annusare, raccogliere, intuire, collegare, simpatizzare e antipatizzare. In questo volume. La voce del violino: Una giovane che vive in periferia, un artista appartato, un assassinio. A collegarli, un prezioso violino, scopre Montalbano, la cui vita privata si complica e la cui tranquillità vacilla perché c'è una decisione da prendere. La gita a Tindari: Un triplice omicidio è avvenuto, un dongiovanni che vive al di sopra dei suoi mezzi e due anziani. Montalbano indaga tra i vecchietti. Indimenticabile e leggendaria la galleria dei pensionati in gita al santuario. L'odore della notte: "Sì, a seconda dell'ora la notte cangia odore". Un caso anomalo, in cui il cadavere spunta in un secondo tempo e Montalbano si intrufola non essendo titolare dell'inchiesta: la scomparsa di un finanziere truffatore che sembra uscito dalle cronache. Mentre Augello si sposa e il commissario si sente vecchio.

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Camilleri: al galà in blue jeansDi L. Patrizia-23 dicembre 2009

Accostarsi a Camilleri è come portare all’orecchio una di quelle belle conchiglie: ci puoi sentire il mare. Un siciliano verace, un grande vecchio fumatore con le movenze di un gatto. Fa le fusa ai suoi lettori, dalle sue pagine non escono mai grida, o sangue che comunque non siano letterariamente giustificati. Da buon siciliano, conoscitore ed esperto di vita vissuta è consapevole che spesso il “non detto” o più semplicemente il “sussurrato” creano in mezzo alla confusione, un varco, una piccola piazza. Questa è l'’area nella quale egli fa muovere con grande maestria il suo personaggio più riuscito: il commissario Montalbano. Chi di noi non lo conosce? La Rai ne ha tratto una delle sue serie TV più “riuscite”. E dunque forza commissario siamo tutti con te! Le sue indagini seguono una narrazione suadente, uno stile impeccabile, senza forzature linguistiche, nonostante l’'uso e l’'inserimento di frasi o parole tipiche del dialetto di quell'’immaginaria cittadina “Vigata”, nella quale accadono eventi a volte anche terribili. Senza alcun dubbio Camilleri è un ’ospite perfetto. Il commissario Montalbano rappresenta ciò che in fondo tutti noi vorremmo essere: giusti. La realtà è a volte così insopportabilmente cruda! essere “giusto” è il sogno del bambino che c’'è dentro di noi; il commissario è in grado di sublimare questo sentimento, ci soccorre e colma questo vuoto: rigoroso nel far rispettare la legge ma un po'’ più anarchico nella legittimità delle regole quando il “buon senso” lo richieda. Una sorta di eroe antieroe che sa uscire e rientrare nel suo ruolo di tutore della legge con la sola forza dell'’esperienza: tenace, intuitivo, allergico alle prassi burocratiche. La sua squadra non è da meno: tutti per uno e uno per tutti, ogni personaggio viene intagliato e levigato nell’'antico legno del “buon senso” virtù ormai, per dirla come la direbbe il commissario Montalbano quasi sempre“vacante.”in molti cervelli. Grazie signor Camilleri, per quest'’invito. Nelle sue pagine ci sentiamo tutti a nostro agio, in famiglia e possiamo usare anche i blue Jeans.