Amsterdam di Ian McEwan edito da Einaudi

Amsterdam

Editore:

Einaudi

Traduttore:
Basso S.
Data di Pubblicazione:
4 ottobre 2006
EAN:

9788806183387

ISBN:

8806183389

Pagine:
172
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Trama Amsterdam

È lecito distruggere un uomo politico, sia pure spregevole e privo di scrupoli, attaccandolo sui segreti più intimi della vita privata? E un grande artista, per difendere la propria ispirazione, è autorizzato a ignorare una persona che sta rischiando la vita? Amsterdam è il palcoscenico ideale di una buffa e terribile resa dei conti, "una tragicommedia in cui nessun personaggio è amabile" che, con piacevole e insieme graffiante ironia, ci interroga sul valore di alcune scelte etiche fondamentali. Con questo romanzo Ian McEwan ci regala una sinfonia breve e grottesca sull'odio e la vendetta. Feroce e leggera, la penna di uno dei più grandi scrittori inglesi contemporanei ci trascina abilmente in un appassionante racconto che ritrae il deserto morale di fine millennio. Nel 1998 il romanzo ha vinto il prestigioso Booker Prize.

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Recensioni degli utenti

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3 di 5 su 4 recensioni

Non all'altezza di Mc EwanDi b. simonetta-2 maggio 2012

Forse l'opera che mi è piaciuta di meno. Lo stile è sempre il suo, elegante, inquietante, scorre sempre un più o meno sottile brivido nelle sue storie. Tuttavia qui sembra che la costruzione della storia sia poco chiara, forzata, come se, pur di sviluppare l'idea di fondo, non si badasse troppo alla credibilità.

AmsterdamDi M. Giada-21 dicembre 2010

Entrare nella psicologia del libro con McEwan è sempre molto difficile ma una volta capito il meccanismo diventa tutto molto più dinamico e interessante. Ci vuole un pò di pazienza.

Il finale sorprende: per difettoDi S. GIORGIO-7 settembre 2010

Stranamente anche la cerimonia del massaggio di Alan Bennett inizia con un funerale e, guarda caso, il morto si chiama Clive. Come il compositore di Amsterdam. Il tono frivolo dei due funerali si somiglia e il sottostante di scandali gay pure. Pochi anni fa, all’uscita del celebrato Espiazione, Mcwans è stato accusato di plagio per aver copiato intere sequenze dal diario di un’infermiera. Ma qui il vero peccato grave è la sciatteria con cui si concludono quattro storie intrecciate magistralmente: Molly (come la signora Bloom?), l’amante di tre importanti londoners (un direttore di giornale, un ministro degli esteri e il compositore della sinfonia del millennio) è morta. Lascia un’eredità scandalosa, documentata da tre foto impubblicabili del ministro en travestì. Che il direttore, contro il parere di tutti e specialmente del suo amico musicista, si appresta a pubblicare in prima pagina. Come sempre il moralismo di McEwans è sufficientemente amaro e sprezzante da sembrare curativo. Il veleno nel flute di champagne invece, che chiude frettolosamente il racconto e le vite dei due amici, trasforma tutta la storia in una ridicola parodia di Billy Wilder. Finita male.

AmsterdamDi V. FILIPPO-25 luglio 2010

La grande classe sfoderata da McEwan fa passare in secondo piano una storia che tutto sommato si tinge di (forse volute) esagerazioni. Divertissement, si, ma ingegnoso.