American tabloid di James Ellroy edito da Mondadori

American tabloid

Editore:

Mondadori

Traduttore:
Bortolussi S.
Data di Pubblicazione:
27 maggio 1997
EAN:

9788804427438

ISBN:

8804427434

Pagine:
658
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Trama American tabloid

"L'America non è mai stata innocente". Queste le prime parole del romanzo con cui James Ellroy è passato dagli ambienti di Los Angeles a una prospettiva più ampia. La vicenda di John Fitzgerald Kennedy, della sua ascesa al potere e della sua morte viene raccontata dall'interno, in modo spietato, senza compromessi.

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5 di 5 su 2 recensioni

Ellroy, o l'arte del NoirDi E. Daniele-11 luglio 2010

American Tabloid è il rullo compressore che devasta il delizioso e curato giardinetto in cui l'America pensava di aver vissuto, circondata dal cinguettio angelico degli uccellini e il grido festoso di innocenti bambini. American Tabloid rivolta le aiuole coperte di fiorellini profumati e riporta in superficie il fango sporco e maleodorante che gli ha fatto da concime. American Tabloid riscrive la Storia, in parte a suo modo, ma attinge a piene mani da tanta verità mai raccontata. E in questo vortice si muovono, col bavero alzato o a viso scoperto, personaggi di fantasia e gente realmente esistita, anche se mai raccontata per ciò che realmente erano. Gorilla spaccaossa, politicanti corrotti, affaristi senza scrupoli, mafiosi e prositutite, spettacolanti pervertiti e cineasti paranoici. Memorabili personaggi come Kemper Boyd e Ward Littel, vi condurrano in questo lungo viaggio (il primo di una trilogia che prosegue con "Sei Pezzi Da Mille" e "Il Sangue E' Randagio") attraverso la perdita dell'innocenza di una nazione che forse innocente non lo è mai stata. Ma su tutto e tutti il personaggio, l'uomo, il bestione unico e indimenticabile, di cui senza riserve vi innamorerete: PETE BONDURANT.

la scoperta di un maestroDi c. matteo-6 novembre 2009

Prima pagina, decine di nomi. Seconda pagina, decine di soprannomi. Memoria, concentrazione, abnegazione totale per un libro che, può sembrare un parallelo anacronistico e pretenzioso, io considero come l'inizio di una nuova comédie humaine. Ellroy come Balzac. Storia, avventura, politica e affari attraverso personaggi realmente esistiti trasfigurati dalla geniale penna di uno scrittore che ha innovato come nessun altro, forse, la letteratura moderna. Politici, gangsters, affaristi, spie, iniziano qui un percorso, una vita che continuerà nei romanzi successivi. Frasi e periodi limati all'osso, i linguisti userebbero il termine paratassi per spiegare la forma di questa scrittura; dialoghi caustici e definitivi, icasticità e lirismo di indubbio valore. L'apologia e la decadenza degli anni 50/60, la presidenza Kennedy, J. Edgar Hoover, Jimmy Hoffa, Howard Hughes, uomini che hanno plasmato il potere a proprio uso e consumo. Non è un noir, non è un giallo, non è un thriller, è una commistione di generi e stili a generare la storia del romanzo. L'incontro o scontro tra l'oggettività di episodi realmente accaduti e la soggettività prosastica dell'autore diffonde nel lettore, pagina dopo pagina, un senso di estraniamento da una realtà che non è mai ciò che appare essere. Finito il libro, affascinati e quasi storditi da tanta potente prosa, si è tentati di credere che tutto quello che si è appena letto sia realmente accaduto. Non esiste in assoluto un romanzo che, come American Tabloid, sia riuscito ad elevarsi così in alto nel decifrare la ridondante epoca del sogno americano. No, mi sbaglio, in verità esiste: "Sei pezzi da mille", secondo capitolo ellroiano di American Tabloid. Dopo aver letto questi romanzi capirete quanti proseliti e discepoli siano nati dalla costola di James ad iniziare o a finire, dal magistrato De Cataldo e dal suo Romanzo criminale, sopravvalutato e incensato da critici e lettori ignari dell'esistenza del maestro americano. American Tabloid, la bibbia da tenere sul comodino.