L' ambiguo malanno. La donna nell'antichità greca e romana di Eva Cantarella edito da Feltrinelli
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L' ambiguo malanno. La donna nell'antichità greca e romana

Editore:

Feltrinelli

Edizione:
4
Data di Pubblicazione:
1 ottobre 2013
EAN:

9788807883200

ISBN:

8807883201

Pagine:
272
Argomenti:
Storia antica: fino al 500 d.C., Studi sui generi: donne
Disponibile anche in E-Book
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Descrizione L' ambiguo malanno. La donna nell'antichità greca e romana

"Ripercorrere la storia delle donne nell'antichità greca e romana non è semplice curiosità erudita. I radicali mutamenti intervenuti nelle condizioni della vita femminile, il riconoscimento della piena capacità delle donne di essere titolari di diritti soggettivi e di esercitarli, la conquista della parità formale con gli uomini non hanno ancora interamente cancellato il retaggio di una plurimillenaria ideologia discriminatoria, di cui solo la storia può aiutare a comprendere le matrici e individuare le cause. Osservare la vita e seguire le vicende di organizzazioni sociali come quella greca e quella romana aiuta a svelare, se non il momento nel quale nacque la divisione dei ruoli sociali, il momento nel quale questa divisione venne codificata e teorizzata: e cominciò quindi a essere vista, invece che come un fatto culturale, come la conseguenza di una differenza biologica, automaticamente tradotta in inferiorità delle donne". (Dall'introduzione)

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4 di 5 su 4 recensioni

Storia delle donneDi L. Michele-29 marzo 2012

La Cantarella ripercorre la storia del sesso femminile dall'antichità greca all'impero romano. Molto interessante il fatto che, oltre ad interessarsi dei nomi illustri, cerca in ogni caso, anche se spesso complicato, di ricostruire anche quali erano le vicende di vita delle donne qualunque e delle schiave. D'altro canto ho considerato molto affascinante anche l'appendice nella quale si occupa degli emblemi antropologici del femminino mitologico spesso arrivati fino a noi sotto altri nomi. Decisamente appassionante considerando anche che saggi di questo tipo mi capitavano per le mani spesso all'università mentre ora succede sempre di meno.

L'ambiguo malannoDi r. Travis-11 agosto 2011

La Cantarella è una delle donne più erudite e autorevoli d'Italia, in questo libro ripropone un testo scritto nel 1981 e che è rimasto un testo fondamentale per chi voglia farsi un'idea chiara della posizione sociale delle donne nel periodo greco e romano. Con chiarezza, senza mezzi termini, con decisione, l'autrice confuta alcune teorie affrettatamente formulate in passato (sul matriarcato o sulla presunta emancipazione delle donne bizantine, tanto per citare solo due esempi) e ne mette in luce le debolezze e la scarsità di fonti e basi storiche. Proprio la ricchezza delle citazioni e delle fonti sono caratteristiche essenziali ed imprescindibili per una studiosa seria e rigorosa come la Cantarella, che si preoccupa di riportare esempi tratti dal diritto, dalla letteratura, dalla religione, dalla storiografia, con precisione e puntualità. Con questi mezzi e col suo linguaggio chiaro e scorrevole ci porta ad esplorare la situazione che le donne vivevano in Grecia (dalla civiltà minoica fino a quella ellenistica) e a Roma (dagli Etruschi fino ai Bizantini). Scopriamo un panorama piuttosto desolante (e non c'era da aspettarsi diversamente) di sottomissione quasi totale, casi rari a parte, al predominio fisico, economico, legislativo e psicologico dell'uomo. Né i filosofi greci né i pragmatici romani né (men che meno) i Padri della Chiesa possono essere definiti illuminati a proposito della concezione del ruolo della donna. Un ruolo subalterno quando non inesistente, di pura fattrice nel caso della civiltà greca, di austera e virtuosissima madre di famiglia nel caso di Roma. Ruolo che la letteratura ci teneva a evidenziare, sottolineando con chiarezza (dalle tragedie greche al maligno Giovenale) che la donna era molto più spesso portatrice di sventure che di gioia e serenità. Un cammino faticoso, quello della donna verso l'autoaffermazione e l'uguaglianza, che non può dirsi totalmente compiuto nemmeno nel nostro nuovo millennio. Un cammino che, come giustamente fa notare l'autrice, non può certamente considerarsi irreversibile, anzi tutt'altro. L'ignoranza in cui per così tanto tempo è stata tenuta la donna, le condizioni di vita oscura, silenziosa e invisibile cui è stata costretta hanno cancellato eserciti di donne dalla società e dalla storia, esseri talentuosi e capaci cui è stato impedito di contribuire alla civiltà, alle lettere, all'arte. E non possono non tornare in mente i versi meravigliosi di Thomas Gray: Full many a flower is born to blush unseen and waste its sweetness on the desert air.

InteressantissimoDi B. Marcello-30 luglio 2010

Eva Cantarella ha uno stile di scrittura tutto suo che può essere maggiormente apprezzato se si ha avuto la possibilità di ascoltarla in radio o – meglio ancora – di assistere a qualche sua conferenza dal vivo. Il suo peculiare stile di scrittura, con un ampio apparato di note, rispecchia in un certo qual modo la sua maniera di esporre oralmente; in altre parole, i suoi libri contengono la sua voce. E questa voce è chiarissima, gradevole, istruttiva.

ottima lettura Di f. roberto-11 luglio 2010

Assolutamente interessante, l'autrice tratta nel dettaglio gli aspetti della vita quotidiana delle donne nell'antica Roma ed in Grecia, rivelando aspetti talvolta inattesi. Di sicuro interesse e di facile lettura.