Aliens-Dentro l'alveare di Robert Sheckley edito da Mondadori

Aliens-Dentro l'alveare

Editore:

Mondadori

Collana:
Doppia vita
Data di Pubblicazione:
1996
EAN:

9788804424314

ISBN:

8804424311

Pagine:
256
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3 di 5 su 1 recensione

"Formiche" giganti.Di S. Ornella-6 luglio 2010

Forse il mio primo vero libro di fantascienza "classicista" (e con ciò intendo dire che si tratta di quel genere di fantascienza che tutti immaginano quando si usa tal termine). L'avevo comprato senza troppe speranze, un pò per caso ed un pò perché spinta dall'interesse per i film della saga "Alien". Che dire? Ho letto la prima parte con meno piacere della seconda, ma ciò credo dipenda più da una mia predisposizione personale che dal libro stesso. Carini alcuni personaggi fra cui Gill l'androide - dall'aspetto umano e dai sentimenti forse anch'essi tali, o perlomeno i suoi pensieri sono combattuti come quelli degli uomini - ed il capitano Hoban, una pasta d'uomo che suscita tenerezza e compassione. Adoravo il cane Mac (!) che scodinzolava ovunque felice e si rifugiava fra le braccia di Nobert, l'alieno meccanico creato dal dottor Stan. Ho sperato fino all'ultimo si salvasse...ed invece nulla. La cosa ti fa riflettere su quanto possano essere meschini gli uomini e che, forse, meriterebbero davvero di finire tutti sbranati da orrendi alieni neri. A tal proposito la figura di Stan, lo scienziato geniale ma condannato ad una morte certa a causa di un male incurabile: all'inzio viene presentato come un uomo intelligente e sensibile, con una propria visione del mondo e delle cose anche se - sempre più frequentemente - annebbiata dalla pappa reale degli alieni che funge da suo antidolorifico e droga; pian piano, nel proseguire di quella lettura, quest'uomo delicato si trasforma - o forse si rivela - ed al posto dell'intellettuale timido ritroviamo un essere che si abbandona testardamente all'oblio, pur sapendo cosa esso comporti. Un uomo che non è affatto dolce e sognatore, ma, anzi, materialista, cinico e disposto a sacrificare tutto e tutti, nonché capace di gesti decisamente crudeli. Fra i più stereotipati, invece, la ladra Julie: bionda, bellissima, giovane e letale. E poi? Bho. Sappiamo che ha imparato una tecnica micidiale sotto i duri allenamenti di un maestro orientale...e poco più. Insopportabile ed inutilmente "romantica" nei momenti meno opportuni. I capitoli sono molto brevi, ma svolgono bene la loro funzione di "aprire e chiudere" una data vicenda senza sforare in inutili plus. In alcune parti la narrazione sembra troppo frettolosa e sinceramente mi aspettavo molte più pagine dedicate alla fase dentro l'alveare alieno, come del resto preannuncia il titolo stesso dell'opera. La fine è accettabile, anche se non ho ben capito la dinamica precisa degli ultimi attimi. Tutto sommato, posso dire, una piacevole esperienza.