Acque morte di W. Somerset Maugham edito da Adelphi
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Acque morte

Editore:

Adelphi

Collana:
Gli Adelphi
Traduttore:
Salvatorelli F.
Data di Pubblicazione:
23 gennaio 2008
EAN:

9788845922459

ISBN:

8845922456

Pagine:
224
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
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Trama Acque morte

In "Acque morte", è un medico drogato, radiato dall'Albo, a suo agio "solo nella futilità", a guidare per piccoli tocchi, fingendo di assistervi impassibile, una vicenda di amore, di fuga e di morte che lascia spossati come una febbre tropicale. Ed è lui a farci attraversare questo monsone romanzesco, avvolgendoci nei fumi del suo stesso oppio finché fatti e moventi sino a un attimo prima oscuri non diventano d'improvviso "chiari come i disegni geometrici del quaderno di un bimbo, quadrati, rettangoli, cerchi, triangoli".

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3 di 5 su 5 recensioni

Non uno dei migliori di MaughamDi E. Gennaro-22 maggio 2012

Pur non trovandolo un romanzo brutto, non mi sembra che "Acque morte" sia uno dei migliori romanzi scritti da Maugham: il ritmo della narrazione è monotono e la vicenda, pur potenzialmente intrigante, non mi ha particolarmente emozionato; inoltre, fatta eccezione per il dott. Michaels, i personaggi mi sono sembrati tutti un po' stereotipi.

Acque morte (The narrow corner)Di S. Paolo-8 gennaio 2011

"Il divario tra quello che un uomo professa e quello che fa è uno degli spettacoli più divertenti offerti dalla vita". Lo spettatore è il dottor Saunders, medico radiato dall'albo, presumibilmente perché fumatore d'oppio ma non più di sei pipate al giorno. La sua filosofia della vita, che chiameremmo oggi antiborghese, è al limite del nichilista: "Gli uomini assennati sono tutti della stessa religione. E qual è questa religione? Gli uomini assennati non lo dicono". Così accetta un lungo viaggio nei mari dell'estremo Oriente, per andare a curare un ricco cinese, per poi scegliere un ritorno ancor più periglioso, insieme a uno skipper di scarso affidamento e un misterioso giovane australiano. Una storia di viaggi, drammi amorosi, vissuti da spettatore innocente. La realtà come un sogno, con il pericolo che non si possa sopravvivere alla delusione di scoprire che la persona cui aveva attribuito ogni possibile qualità e virtù era, in fin dei conti, solo un essere umano.

Acque morteDi l. franca-19 novembre 2010

Un romanzo come questo, una vecchia e comoda poltrona, un ventilatore a pale, un bicchiere di menta ghiacciata... E due serate di fine giugno scivolano via che è un piacere... Nothing else.

Acque morte Di a. livia-29 ottobre 2010

La traduzione di Franco Salvatorelli rispetta l’uso del linguaggio dell’epoca. Termini come “furfante” e “briccone” sono da un pezzo scivolati nell’oblio. Out dal terzo millennio. Ma fa piacere, quasi tenerezza, leggerli in un contesto sintatticamente e cronologicamente adeguato alla storia. Il finale è a sorpresa, in un delicato e difficilissimo equilibrio tra ironia, nichilismo e sberleffo. Un po’ forzato. Applicato a bella posta per colpire il lettore. Forse, eh...

Acque morteDi r. Giuseppe-5 ottobre 2010

La dote principale di Maugham è a mio parere una strana leggerezza, grazie alla quale le sue storie scorrono veloci e intriganti, sorrette da uno stile semplice e accurato. Ma dietro questa leggerezza si intuiscono tensioni e significati nascosti: così anche questa storia conturbante di sesso, tradimento e potere esercita sul lettore una peculiare fascinazione, e dall'inizio alla fine si ha l'impressione di essere prossimi allo svelamento di un mistero che, tuttavia, resta insondabile.