Acqua morta. Un'indagine del commissario Aldani di Michele Catozzi edito da TEA

Acqua morta. Un'indagine del commissario Aldani

Editore:

TEA

Edizione:
2
Data di Pubblicazione:
15 ottobre 2015
EAN:

9788850240654

ISBN:

8850240651

Pagine:
364
Formato:
brossura
Disponibile anche in E-Book
Acquistabile con la

Descrizione Acqua morta. Un'indagine del commissario Aldani

Venezia, 1981. Una giovane coppia, appartata su una panchina dei giardini della Biennale, a Sant'Elena, viene aggredita. Il ragazzo resta ucciso, la ragazza precipita in un silenzio al limite della follia, che rende impossibile risalire al colpevole. Alla Polizia non rimane che archiviare il caso. Venezia, oggi. Dalle acque della laguna affiora un cadavere. Si tratta di Mirco Albrizzi, immobiliarista molto conosciuto e vittima troppo illustre per passare inosservata. Se le autorità vorrebbero archiviare la faccenda come suicidio, il commissario Nicola Aldani, incaricato delle indagini, riconosce inequivocabili i segni dell'omicidio. È un caso scomodo, e a complicarlo ci si mette anche quel commissario Zennari, da tempo in pensione, che pretende aiuto per chiudere una storia ormai dimenticata, risalente a molti anni prima, l'aggressione ai giardini della Biennale... Ma nulla avviene per caso, e ben presto le due piste si confondono, le acque si intorbidano, gli indizi si inquinano... Sullo sfondo della vicenda, vivida e inconfondibile, Venezia: l'altana sul tetto, dove Aldani ama rifugiarsi; la laguna davanti alle fondamente Nove, dove il pilota del commissario fa sfrecciare il vecchio Toni, la lancia in dotazione alla Polizia; il dialetto, che risuona nelle calli e lungo i rii; le acque e le foschie, complici di misteri e custodi di verità.

Prodotto momentaneamente non disponibile
€ 14.00

Inserisci la tua e-mail per essere informato appena il libro sarà disponibile

Recensioni degli utenti

e condividi la tua opinione con gli altri utenti
4 di 5 su 1 recensione

Acqua molto viva...Di C. Guido-8 febbraio 2016

Da veneziano possiedo molti pregiudizi sugli scrittori che usano Venezia come scenario (troppo facile!). Li trovo pieni di inesattezze, scritti in dialetto (che non esiste quasi più) o in italiano (anche questo è inesatto) e per finire esistono troppi libri che vengono stampati solo per fini pubblicitari. Bene, il libro di Catozzi non rientra in questa sequela di luoghi comuni. È ben scritto, l'uso del dialetto è corretto e non invadente, i luoghi ben descritti e appropriati, i personaggi pure, la storia fluida e realistica, il ritmo ottimo (all'inizio lento e alla fine tambureggiante). Sconta come peccato una grande somiglianza con la vicenda Mose che, confesso, all'inizio mi ha dato un moto di fastidio perché l'abbiamo letta e riletta in tutte le salse, almeno qui in veneto. Altro piccolo peccato le parti prettamente finanziarie sono un po' troppo ricercate o elaborate. Nel complesso è risultato un libro godibile, scorrevole, realistico, che mi ha riconciliato con la mia Venezia, la Venezia reale, non quella turistica. La vicenda gialla non ha un eccesso di cadaveri, come capita con i noir italici, presenta forze dell'ordine che non sono deficienti ma neanche usciti dai telefilm americani, insomma ha i tempi giusti. Bravo Catozzi, ora prova a ripeterti!