Acciai speciali. Terni, la ThyssenKrupp, la globalizzazione
- Editore:
Donzelli
- Collana:
- Saggi. Storia e scienze sociali
- Data di Pubblicazione:
- 2 giugno 2008
- EAN:
9788860362612
- ISBN:
886036261X
- Formato:
- rilegato
- Argomento:
- Industrie del ferro, dell'acciaio e metallurgiche
Descrizione Acciai speciali. Terni, la ThyssenKrupp, la globalizzazione
Il 29 gennaio 2004, la multinazionale tedesca ThyssenKrupp annuncia la chiusura del reparto magnetico delle Acciaierie di Terni. Con sorpresa di tutti, una città che da tempo pensava di essersi tolta di dosso l'identificazione con la fabbrica e cercava - senza trovarle - identità alternative, si mobilita immediatamente attorno agli operai. Settimane di picchetti, blocchi stradali, solidarietà e preoccupazione: scene che a Terni si erano viste solo mezzo secolo prima, nella rivolta seguita ai tremila licenziamenti del 1953. Questo libro parte da quei giorni per raccontare in presa diretta, con gli strumenti della storia orale, della partecipazione osservante e della passione politica, le trasformazioni di una città industriale nell'era della globalizzazione. Ascolta i cambiamenti del mondo operaio - dalla tragica dismissione degli impianti di Torino alla piena espansione dell'acciaio indiano -, l'intreccio di culture del lavoro e culture giovanili, di linguaggi sindacali e linguaggi calcistici, di senso di classe e di impulsi nazionalistici, in una forza lavoro radicalmente cambiata, capace al tempo stesso di profondo oblio e di sorprendente memoria.
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Recensioni degli utenti
Globalizzazione: padroni uniti, lavoratori divisi-8 luglio 2011
Ciò che mi ha colpito nella lettura di questa inchiesta, è l'ombra del capitalismo globale, nel quale, come osserva l'autore, i "padroni" sono uniti e tirano le fila di stabilimenti sparsi in tutto il mondo, dove lavoratori di stabilimenti fratellirivali non sanno neppure l'esistenza l'uno dell'altro. In questo caso, emerge la frammentazione che risiede in una realtà industriale globale dove la dirigenza di una cittadina tedesca decide le sorti del secolare stabilimento ternano, non sulla base delle esigenze locali e del valore intrinseco di quella realtà, ma sulla base di un sistema mondiale, in virtù del quale appare più conveniente chiudere un comparto, come quello magnetico, produttivo e di indubbio valore. Nonostante le valide e competenti argomentazioni dei lavoratori ternani, contrari alla chiusura, i dirigenti tedeschi rimasero sordi alle proteste e lontani dalle problematiche evidenziate...