Niente di nuovo sul fronte occidentale di Erich M. Remarque edito da Mondadori

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Editore:

Mondadori

Edizione:
16
A cura di:
A. Bongiorno
Traduttore:
Jacini S.
Data di Pubblicazione:
1 gennaio 2001
EAN:

9788804492962

ISBN:

8804492961

Pagine:
248
Argomento:
Narrativa ambientata durante la Prima Guerra Mondiale
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Recensioni degli utenti

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4 di 5 su 17 recensioni

Commovente, profondo...Di S. Silvia Di Lorenzo-11 agosto 2015

Niente di nuovo sul fronte occidentale non è un romanzo, non è un capolavoro: è vera poesia. L'autore viceversa tutta la sofferenza e la disperazione della vita in trincea. L'inumanità della guerra conduce giovani soldati a sopravvivere tessendo attorno a loro dei legami fraterni e di grande solidarietà. La violenza della guerra trasforma quegli uomini, nella persona di Paolo Baumer, in esseri animati solo dall'istinto senza sentimenti, riflessioni e passioni. L'istinto li conduce attraverso la pazzia della guerra in una sorta di incoscienza che sola può salvarli dalla follia. Niente di nuovo sul fronte occidentale dovrebbe essere letto più volte nel corso della propria vita: da adolescente non si riesce a penetrare nel pensiero dell'autore, ci si limita alla trama e ci si affeziona ai personaggi; da adulto invece si riesce a intravedere la follia della guerra e la disperazione che per tanti anni è stata vita quotidiana di tanti soldati. La poeticità della scrittura di Remarque si riassume in questa frase: "Avevamo diciott'anni, e cominciavamo ad amare il mondo, l'esistenza: ci hanno costretti a spararle contro". Assolutamente da leggere, a volte è molto crudo.

Indispensabile nella vostra libreriaDi r. clarissa-25 marzo 2015

Penso che "Niente di nuovo sul fronte occidentale" sia uno dei libri più belli - se non il più bello - tra quelli che narrano i dolori e le fatiche della prima guerra mondiale. Remarque crea uno degli scenari più realistici e agghiaccianti che si possano tracciare. Il libro narra della gioventù stroncata dopo essere stata ,vanagloriosamente incitata ad arruolarsi per combattere in guerra. Il libro viene pubblicato quasi in contemporanea con il romanzo "Addio alle armi" con cui lotta per diverse settimane per il top della classifica delle vendite. Sinceramente, tra i due io sceglierei questo ad occhi chiusi, dato che il libro di Hemingway narra di una complessa storia d'amore, che eclissa talvolta lo scenario bellico: uno scenario che noi tutti dovremmo avere ben impresso in mente per capire che non è proprio vera la massima "dulce et decorum est pro patria mori".

ProfondoDi S. Fulvio-18 novembre 2014

Uno dei migliori libri scritti de Eric Maria Remarque. La storia è ambientata durante la seconda guerra mondiale, e il fine è uno solo: denunciarne le atrocità tramite il racconto della storia di un gruppo di soldati, nonché amici, strappati dalla vita quotidiana e immersi nella vita militare. Tutti i giovani ragazzi soldati sono vittime delle atrocità della guerra, che rivela di non avere vincitori ma solamente vinti: quei soldati sono accomunati dalle stesse caratteristiche, dagli stessi valori, ognuno di loro ha una famiglia a casa che lo aspetta. Questa verità sarà scoperta anche dal protagonista, a causa di una triste vicenda...

Not in my nameDi F. Pierandrea -3 maggio 2012

Scrittore tedesco del Novecento, Remarque si misura qui con una storia bellica. Narrata da un soldato giovanissimo, la guerra qui perde qualsiasi colorazione mitologica di potenza, per rivelare ai lettori ciò che realmente è: uno spreco immane di vite umane, senza un minimo di senso. E il soldatino-narratore alla fine morirà. Monito anche per non vuol sentire. Un libro per riflettere su questi orrori.

Un bellissimo libroDi C. Alberto-16 febbraio 2012

Che bel libro! La storia di un soldato durante la grande guerra, le giornate passate ad aspettare la battaglia, la gioia di esserne usciti illesi e il dramma di aver perso i propri amici, la famiglia lontana, la giovinezza interrotta e perduta... Un romanzo ricco di sentimenti, uno sguardo sincero sui grandi eventi dell'umanità...

Niente di nuovo sul fronte occidentaleDi V. Giacomo-26 settembre 2011

Riletto più e più volte per non permettere al messaggio pacifista di abbandonarmi. La guerra, questa bestialità dell'uomo, mai è stata descritta così bene come in questo testo di Erich Maria Remarque, alsaziano che l'ha vissuta direttamente sul fronte francese combattendo sotto le bandiere dell'impero tedesco. Non c'è una riga di troppo, non si avverte mai la tentazione, in cui era pur così facile cadere, di invitare il lettore alle facili lacrime. Eppure la commozione prende mentre si scorrono le pagine, dense di episodi di una gioventù allevata con uno spirito nazionalistico che l'ha fatta aderire entusiasticamente a una guerra motivata dalla becera retorica della grandezza della patria e della legittima aspirazione di ampliarne i confini. Parole vuote riempiono le menti di questi giovani studenti, nascondendo non solo gli autentici fini di potere e di denaro di ogni guerra, ma anche la realtà della stessa. Anni in cui si dovrebbero conoscere le gioie della vita sono così segnati dall'orrore della morte, dalla paura di ogni giorno, dal senso di colpa che ti prende quando ferisci a morte un nemico, se poi hai occasione di conoscerlo e di vedere in lui un povero disgraziato come te, numero in una macchina infernale che tutti divora, vinti e vincitori. Si può solo resistere se si conserva, o addirittura si crea, un gruppo affiatato di amici con cui condividere questa pena di vivere. La fornace della guerra, però, strapperà al protagonista, ad uno ad uno, gli affetti, rendendolo sempre più indifferente alla vita fino a quando anche lui verrà ucciso. Il romanzo è senza ombra di dubbio un autentico capolavoro che dovrebbe costituire oggetto di studio nelle scuole di ogni nazione, con dignità pari a quella dei testi di grandi classici, e con il preciso scopo di non dimenticare che la pace è uno stato di grazia. Dubito, però, che ciò sia possibile, perché gli interessi che muovono alla guerra sono gli stessi che presiedono alla vita di ognuno durante i periodi di relativa tregua.