1494. L'ombra dell'inquisitore di Roberto Ciai, Marco Lazzeri edito da Leone
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1494. L'ombra dell'inquisitore

Editore:

Leone

Data di Pubblicazione:
8 giugno 2010
EAN:

9788863930245

ISBN:

8863930244

Pagine:
544
Formato:
brossura
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Descrizione 1494. L'ombra dell'inquisitore

«Avevo sessantadue anni quando sua santità mi nominò inquisitore. È un'età nella quale chi ha la sorte di raggiungerla tira le somme della propria vita. Si chiede cosa abbia fatto del tempo che ha avuto, se l'abbia usato da buon cristiano o l'abbia sciupato. A me invece venne affidato un compito che non ammetteva tentennamenti. Il papa mi chiese di agire. E da allora sono diventato un giudice di anime». 1494. Tomás de Torquemada è alla ricerca di un dirompente documento tramandato nei secoli e in grado di scardinare le fondamenta della Chiesa. Non sa bene di che cosa si tratti, dispone solo di qualche informazione cavata dalla bocca di un rabbino sottoposto alle peggiori sevizie. È comunque sufficiente a capire chi custodisce il segreto e dove: Giacomo Scolario, uno degli anziani al governo della Repubblica di Lucca. Ma Cruz, lo spietato frate-sicario incaricato di torturare Scolario per farlo confessare, arriva troppo tardi: una mano misteriosa ha già assassinato il notabile toscano. Chi è l'assassino? Sa del documento? È riuscito Scolario a confidare il suo segreto a qualcuno prima di morire? Queste domande porteranno Torquemada, Cruz e il funzionario lucchese Ermete De Mazzei a intraprendere un irto percorso d'indagine, tra la Toscana e la Roma dei Borgia. Un cammino che verrà consparso di sangue, crudeltà e spiazzanti scoperte.

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4 di 5 su 5 recensioni

Abbastanza buonoDi c. domida-15 febbraio 2012

Qualcuno ha accostato questo libro all'inarrivabile capolavoro del genere " Il Nome della rosa " di Umberto Eco e questa a mio giudizio è pura bestemmia. Detto questo il libro in questione si legge con discreto piacere e si fa apprezzare soprattutto per la ricchizza di particolari e per la notevole riscostruzione storica.

EccellenteDi C. Luigi-25 gennaio 2012

Lbro sicuramente ottimo. La trama è avvincente ed è costruita dagli autori con eccellente maestria. Ma quello che più colpisce, a mio giudizio, è l'accurata ricostruzione dei luoghi, in ogni loro pur minimo particolare, in cui si svolge la vicenda che è costata anni di duro lavoro di ricerca a questa coppia di scrittori di cui spero presto di leggere una nuova avventura

1494 L’ombra dell’inquisitore Di r. claudio-29 settembre 2010

Ho da poco finito di leggere questo bel romanzo. Non dico ovviamente come finisce ma non c’è un happy end e del resto non lo si aspetta. Il romanzo è lungo (572 pagine) ma avvincente. Finisce un capitolo e subito vuoi sapere cosa succede dopo. Devo quindi complimentarmi con gli autori (si, sono due, perché? non mi è sembrato di avvertire cambi di stile nel corso del libro) se sono riusciti a farmi digerire così velocemente tante pagine. Sono appassionato di romanzi storici, con sfondo giallo. Se posso fare paragoni (vi assicuro che non sono azzardati, leggetelo e poi mi direte), questo libro mi ricorda il capolavoro Il nome della rosa (Umberto Eco) e Q (Luther Blissett). 1494 si svolge in un periodo successivo a Il nome della rosa e non all’interno di un monastero; in comune c’è ‘il lavoro’ di un protagonista (si, nel romanzo ce ne sono due, come gli autori? Uno ha sviluppato Ermete Dei Mazzei che è l’investigatore e l’altro Ortensio, un frate?) un frate, qui domenicano lì francescano (Guglielmo da Baskerville), l’amore e la conoscenza dei libri (Ortensio è bibliotecario), la necessità di mettersi in discussione, la capacità di affrontare temi che richiedono molta erudizione (forse i dialoghi con sfondo religioso sono un po’ noiosi ma vale la pena leggerli). Gli elementi comuni a Q, secondo me, sono l’azione, la capacità di raccontare una storia complicata (anche se in Q l’azione si svolge il trent’anni in 1494 in 31 giorni) e il contorno di personaggi storici noti, che da una parte forniscono un contesto credibile e dall’altra partecipano come personaggi del romanzo (in Q c’era il cardinale Pietro Carafa, qui Tomas De Torquemada). Vi assicuro che ci sono altri motivi per leggere 1494 ma divertitevi a trovarli da soli. Un ultima cosa. Ho trovato per caso una relazione ‘diretta’ con il romanzo Q. In 1494 frate Ortensio, a Roma, una notte va a dormire nel convento annesso alla chiesa di Santa Maria sopra la Minerva (vicina al Pantheon): ebbene una cappella di questa chiesa è la famosa cappella Carafa (affrescata nel 1493 da Filippino Lippi), dedicata allo zio (cardinale Oliviero Carafa) di quel Pietro Carafa (personaggio di Q) che in seguito diventerà papa Paolo IV. A proposito, Paolo IV è sepolto in questa cappella (una combinazione o un tributo di 1494 a Q?).

Che bel libroDi C. Giuseppe-20 settembre 2010

Sembra di leggere il miglior Umberto Eco, nonostante qualche prolissità dottrinale. Ben fatto lo sfondo storico. Ottimo l'intreccio e credibili i personaggi. Questo è quello che dico sempre. I romanzi italiani sono i migliori!

PROPRIO UN BEL LIBRODi c. pino-20 settembre 2010

Ho letto che si tratta di un esordio. Proprio un bel libro. Curatissimo nei particolari, lo sfondo storico ineccepibile, il thriller avvincente. Magari qualche pagina dotta stile Umberto Eco poteva essere tagliata, ma se ne trovassero di romanzi storici così.